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BARAK OBAMA:Discorso sulla "RAZZA"(1°parte)

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BARAK OBAMA:Discorso sulla "RAZZA"(1°parte) Empty BARAK OBAMA:Discorso sulla "RAZZA"(1°parte)

Messaggio  HERABLU Mar Giu 09, 2009 4:49 pm

Ciao Amiche ed Amici, hO TROVATO la traduzione di uno dei discorsi di Obama.Quest'Uomo (x me)rappresenta l'inizio di una nuova era. Un 'epoca di un nuovo(e illuminato!) modo di inter-azione ed inter-relazione tra esseri umani a livello planetario.
Questo post m è stato ispirato dai bellissmi video musicali "extracomunitari"postati di recente.BARAK OBAMA:Discorso sulla "RAZZA"(1°parte) Obama10

Per un'unione migliore.
Barack Obama
18 Marzo 2008, Constitution Center - Philadelphia, Pennsylvania


Duecentoventuno1 anni fa, qui vicino, in un edi cio che esiste ancora
oggi, un gruppo di persone si incontro e con queste semplice parole lancio
l'improbabile esperimento democratico americano. Contadini ed intellettua-
li, uomini di stato e patrioti che avevano attraversato l'Oceano per fuggire
la tirannia e la persecuzione, alla ne realizzarono la loro dichiarazione di
indipendenza in un congresso a Philadelphia che termino nella primavera
del 1787.
Il documento prodotto venne alla ne rmato ma nella sostanza rima-
se incompiuto. Era macchiato dal peccato originale di questa nazione, la
schiavitu, una questione che divise le colonie e che porto il congresso ad
un'empasse no a che i padri fondatori decisero di permettere la continua-
zione del mercato degli schiavi per almeno vent'anni, lasciando la decisione
nale alle generazioni successive.
Chiaramente, la risposta al problema della schiavitu era gia contenuta
nella nostra Costituzione, una Costituzione basata sull'ideale della pari cit-
tadinanza sotto la legge; una Costituzione che prometteva alla sua gente
liberta, giustizia ed un'unione che poteva e doveva essere perfezionata con
il passare del tempo.
Tuttavia, le parole scritte su una pergamena non sarebbero state su-
cienti a slegare gli schiavi dalle loro catene o a dare a uomini e donne di ogni
colore e credo pieni diritti e doveri come cittadini degli Stati Uniti. Quel che
fu necessario furono Americani delle generazioni successive desiderosi di fare
la loro parte, con le proteste, le lotte, sulle strade e nei tribunali, con una
guerra civile e con la disobbedienza civile, sempre correndo grandi rischi, al
ne di ridurre la distanza tra la promessa degli ideali e la realta del tempo
in cui vivevano.
1Questa e la traduzione italiana del cosiddetto discorso sulla razza di Barack Oba-
ma. Si e' considerato come testo originale la trascrizione pubblicata all'indirizzo http://
www.huffingtonpost.com/2008/03/18/obama-race-speech-read-t_n_92077.html. Per
correzioni e commenti contattare marco.schwarz@gmail.com.
1
Questo e stato uno dei compiti che ci siamo dati all'inizio di questa
campagna - continuare la lunga marcia di chi e venuto prima di noi, la
marcia per un'America piu giusta, piu uguale, piu libera, piu attenta e
piu prospera. Ho scelto di correre per la presidenza in questo momento
storico perche sono convinto che le s de del nostro tempo non si possano
risolvere se non le risolviamo insieme, se non perfezionamo la nostra unione
capendo che possiamo avere storie diverse ma abbiamo speranze comuni;
che possiamo sembrare diversi e possiamo provenire da posti diversi, ma
vogliamo muoverci nella stessa direzione, verso un futuro migliore per i nostri
gli e nipoti.
Questa convinzione nasce dalla mia ducia incrollabile nella qualita e
generosita degli Americani, ma anche dalla mia storia di Americano.
Sono glio di un uomo di colore del Kenya e di una donna bianca del
Kansas. Sono cresciuto con l'aiuto di un nonno di pelle bianca, sopravvis-
suto alla Depressione, che milito nell'esercito di Patton durante la II guerra
mondiale, e di una nonna di pelle bianca che lavoro in una catena di mon-
taggio di bombe a Fort Leavenworth mentre il marito era oltreoceano. Ho
frequentato alcune delle migliori scuole d'America e vissuto in uno degli stati
piu poveri del mondo. Sono sposato con una donna di colore che porta in
se il sangue di schiavi e dei loro padroni - un'eredita che abbiamo passato
alle nostre amate glie. Ho fratelli, sorelle, nipoti, zii e cugini di ogni razza
e colore, sparsi in tre continenti, e nche vivro non dimentichero mai che la
mia storia non sarebbe possibile in nessun altro paese della Terra.
E' una storia che non mi rende il piu convenzionale dei candidati, ma
e una storia che ha scritto nel mio patrimonio genetico l'idea che questa
nazione sia piu della somma delle sue parti, che presi tutti insieme siamo
davvero uno.
Nel primo anno di questa campagna, contro tutte le previsioni, abbiamo
visto quanto gli Americani siano a amati di questo messaggio di unita. No-
nostante la tentazione di vedere la mia candidatura unicamente con le lenti
della razza abbiamo avuto vittorie nette in Stati con la piu alta percentuale
di popolazione bianca del paese. In Sud Carolina, dove la bandiera confe-
derata sventola ancora, abbiamo costruito una coalizione forte composta di
afroamericani e di americani dalla pelle bianca.
Questo non e un modo di dire che la razza non ha avuto un ruolo nella
campagna. In diversi momenti durante la campagna alcuni commentatori
mi hanno considerato o troppo nero o non abbastanza nero. Abbiamo visto
tensioni razziali risalire verso la super cie durante la settimana delle prima-
rie in Sud Carolina. La stampa ha vivisezionato ogni exit poll alla ricerca di
2
qualsiasi evidenza di polarizzazione razziale, non solo in termini di bianchi
e neri, ma anche di bianchi e di marroni.
Tuttavia, solamente nelle ultime settimane la discussione sulla razza ha
preso una piega che puo chiaramente creare divisioni.
Ad un estremo dello spettro, abbiamo sentito che la mia candidatura e
in qualche modo un esercizio di 'armative action', che si basa solamente
sul desiderio di liberali naif di comprare a poco prezzo una riconciliazione
razziale. Dall'altra, abbiamo sentito il mio pastore di un tempo, Reverendo
Jeremiah Wright, usare linguaggio incendiario per esprimere punti di vista
che possono non solo allargare la divisione tra le razze, ma che denigrano
cio che e grande e buono della nostra nazione e o endono tanto i bianchi
quanto i neri.
Ho gia condannato in termini inequivocabili le dichiarazioni del Reve-
rendo Wright che hanno causato grandi controversie. Per alcuni, gli interro-
gativi rimangono. Sapevo che il Reverendo era stato in alcune occasioni un
critico feroce della politica interna ed estera degli Stati Uniti? Certo. L'ho
mai sentito pronunciare in chiesa osservazioni che potevano essere conside-
rate argomento di controversia? S. Ero in forte disaccordo con molte delle
sue posizioni politiche? Assolutamente, allo stesso modo in cui penso molti
di voi abbiano sentito a ermazioni dei propri pastori, sacerdoti o rabbini
che non condividono a atto.
Le a ermazioni che hanno causato le polemiche piu recenti non erano
peraltro semplici argomenti controversi. Non erano il semplice tentativo
di un leader religioso di parlare contro qualcosa che veniva percepito come
ingiustizia. Queste a ermazioni esprimevano una visione di questo paese
profondamente distorta - una visione che considera il razzismo bianco come
endemico e che eleva cio che e sbagliato dell'America al di sopra di tutto cio
che noi sappiamo essere giusto dell'America; una visione che vede i con
itti
del Medio Oriente nascere principalmente dall'azione di alleati fedeli come
Israele invece di emanare dalle ideologie perverse e intrise d'odio dell'Islam
radicale.
Per questo motivo, i commenti del Reverendo Wright non erano solo sba-
gliati ma causa di divisione, in un momento in cui abbiamo bisogno di unita,
carichi di connotazione razziali in un momento in cui dobbiamo unirci per
risolvere un insieme di problemi enormi - due guerre, la minaccia terroristi-
ca, una economia in crisi, una crisi cronica della sanita ed un cambiamento
del clima potenzialmente devastante - problemi che non sono ne dei bianchi
ne dei neri ne dei latinos ne degl asiatici ma piuttosto problemi di tutti.
Dato il mio retroterra, la mia politica, i valori e gl ideali che professo, ci
sara sicuramente qualcuno per cui le mie dichiarazioni di condanna non sono
3
sucienti. Perche avere alcun tipo di associazione con il Reverendo Wright?
Si chiederanno alcuni. Perche non andare in un'altra chiesa? Confesso che se
tutto quel che sapessi sul Reverendo Wright fossero quegli stralci di sermoni
riproposti ininterrottamente alla TV e su YouTube, o se la Trinity United
Church of Christ fosse e ettivamente quella caricatura descritta da alcuni
commentatori, non c'e dubbio che reagirei esattamente alla stessa maniera.
La verita e che questo non e tutto quel che so di quell'uomo, una persona
che incontrai piu di vent'anni fa e che aiuto il mio avvicinamento alla fede
cristiana, una persona che parlo con me riguardo al nostro dovere di amore
reciproco, di preoccuparsi per i malati e di aiutare i poveri. E' una persona
che ha servito il suo paese come marine, che ha studiato ed insegnato nei
migliori seminari ed universita di questo paese e che per piu di trent'anni
ha guidato una chiesa che serve la comunita compiendo l'opera di Dio sulla
terra, dando casa ai senzatetto, seguendo chi ha bisogno, fornendo servizi
di cure, istruzione ed assistenza religiosa nelle prigioni, stando vicino a chi
so re di HIV/AIDS.
Nel mio primo libro, I sogni di mio padre, descrissi l'esperienza della mia
prima funzione a Trinity:
La gente comincio a gridare, ad alzarsi dalla sedia, applaudire ed escla-
mare, un vento potente che portava la voce del reverendo no su al sotto
... E in quella singola nota - Speranza! - Sentii qualcosa di diverso: ai piedi
di quella croce, dentro alle migliaia di chiese della citta, immaginai le storie
della gente di colore mescolarsi con le storie di Davide e Golia, Mose ed il
Faraone, i Cristiani e la fossa dei leoni, il campo di ossa secche di Ezechiele.
Queste storie di sopravvivenza, liberta e speranza divennero la nostra storia,
la mia storia; il sangue versato era il nostro sangue, le lacrime le nostre
lacrime; questa chiesa nera, in questo giorno luminoso, sembro una volta di
piu un vascello che portava la storia di un popolo verso le generazioni future
e verso un mondo piu grande. Le nostre prove ed i nostri trion divennero
allo stesso tempo uniche ed universali, nere e piu che nere; raccontando il
nostro viaggio, le storie e le canzoni ci davano uno strumento per recupe-
rare una memoria della quale non dovevamo vergognarci ... una memoria
che tutti potevano studiare ed ammirare - e a partire dalla quale potevamo
cominciare a ricostruire.
Questa e stata la mia esperienza di Trinity. Come altre chiese a maggio-
ranza nera in questo paese, Trinity rappresentava la comunita nera nella sua
interezza - il medico e la mamma che vive di sussidi, lo studente modello e
l'ex membro di una banda. Come altre chiese nere, le celebrazioni di Trinity
erano piene di risate e qualche volta di humour spinto. Erano piene di danze,
battiti di mani, grida ed urla che possono disturbare chi non vi e abituato.
4
La chiesa contiene in pieno la delicatezza e la crudelta, la era intelligenza
e l'ignoranza sconcertante, i dolori ed i successi, l'amore e, s, l'amarezza ed
il pregiudizio che costituiscono l'esperienza nera in America.
Questo forse spiega la mia relazione con il ReverendoWright. Per quanto
imperfetto, e stato come una famiglia per me. Ha ra orzato la mia fede,
ociato il mio matrimonio e battezzato le mie glie. Non l'ho mai sentito
parlare di un gruppo etnico in termini dispregiativi o trattare i bianchi con
cui interagiva con atteggiamenti che non fossero cortesi e rispettosi. Wright
contiene in se le contraddizioni - il bene ed il male- della comunita che ha
servito con attenzione per cos tanti anni.
Non posso disconoscere lui piu di quanto possa disconoscere la comunita
nera. Non posso disconoscere lui piu di mia nonna di pelle bianca - una
donna che ha contribuito a tirarmi su, una donna che si e sacri cata ripetu-
tamente per me, una donna che mi ama come nessun'altra cosa al mondo,
ma una donna che una volta mi confesso la sua paura dei neri che la incro-
ciavano per la strada e che in piu di una occasione ha espresso stereotipi
etnici o razziali che mi hanno fatto rabbrividire.
Questa gente e parte di me ed e parte dell'America, questo paese che
amo.
Alcuni vedranno queste mie parole come un tentativo di giusti care com-
menti che sono semplicemente ingiusti cabili. Vi assicuro che non e cos.
Penso che la cosa politicamente piu sicura sarebbe di andare avanti e spe-
rare che questa polemica svanisca da sola. Possiamo liquidare il Reverendo
Wright come un tipo strambo o un demagogo, alla stessa maniera in cui
alcuni hanno liquidato Geraldine Ferraro, a seguito di alcune sue recenti
dichiarazioni, come persona che custodisce un profondo pregiudizio razziale.
Ma la razza e un problema che penso questa nazione non si possa permet-
tere di ignorare in questo momento. Faremmo lo stesso errore del Reverendo
Wright nei suoi discorsi o ensivi sull'America - sempli cando, stereotipando
e ampli cando gli aspetti negativi no a distorcere la realta.
Il fatto e che i commenti che sono stati fatti e le questioni venute a galla
nelle scorse settimana ri
ettono una complessita della razza in questo paese
attraverso la quale non siamo mai davvero passati - una parte della nostra
unione che deve ancora essere perfezionata. E se ce ne allontaniamo adesso,
se semplicemente ci ritiriamo ognuno nel suo angolo, non saremo mai capaci
di unirci e di risolvere problemi come la sanita, l'educazione o la necessita
di trovare un lavoro soddisfacente per ogni Americano.
Capire questa realta signi ca ricordarci di come siamo arrivati n qui.
Come scrisse William Faulkner, Il passato non e morto e sepolto, di fatto,
non e nemmeno passato. Non dobbiamo ora recitare la storia dell'ingiustizia
5.......continua


Ultima modifica di HERABLU il Mar Giu 09, 2009 4:56 pm - modificato 1 volta.
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BARAK OBAMA:Discorso sulla "RAZZA"(1°parte) Empty 2° parte Discorso di BARAK OBAMA

Messaggio  HERABLU Mar Giu 09, 2009 4:54 pm

5
razziale in questo paese, ma dobbiamo ricordarci che molte delle disparita
che esistono oggi nella comunita afro-americana possono essere collegate
direttamente ad ineguaglianze arrivate n qui da una generazione precedente
che ha so erto sotto l'eredita brutale della schiavitu e delle leggi di Jim Crow.
Le scuole segregate erano, e sono, scuole inferiori; ancora non abbiamo
risolto questo problema, cinquant'anni dopo il caso Brown vs il Board of
Education, e l'educazione inferiore o erta da queste scuole, ora ed allora,
aiuta a spiegare la sistematica di erenza che vediamo ancora adesso tra i
risultati degli studenti bianchi e di quelli neri.
La discriminazione legalizzata - in cui si e impedito ai neri, spesso con
la violenza, di avere proprieta, o i prestiti che non venivano dati ad afroa-
mericani che possedevano attivita commerciali, o l'impossibilita per i neri
proprietari di un immobile di accedere ai mutui FHA, l'esclusione dei neri
dal sindacato, dalla polizia, dai vigili del fuoco, signi co che le famiglie nere
non riuscirono ad accumulare una quantita signi cativa di ricchezza da pas-
sare alle generazioni successive. La storia aiuta a spiegare la di erenza di
ricchezza e di reddito tra bianchi e neri e le sacche di poverta che esistono
tuttora in aree urbane ed in comunita rurali.
La mancanza di opportunita economiche per i neri, insieme alla vergogna
e alla frustrazione per non poter provvedere alla propria famiglia, hanno
contribuito all'erosione delle famiglie nere - un problema che le politiche
assistenziali forse hanno peggiorato per molti anni. La mancanza di servizi di
base in cos tante aree urbane nere - parchi giochi per i bambini, controllo del
territorio da parte della polizia, raccolta regolare della spazzatura e rispetto
dei codici relativi agli edi ci - tutto questo ha contribuito a crere un ciclo
di violenza, degrado e trascuratezza che continua a danneggiarci.
Questa e la realta nella quale sono cresciuti il Reverendo Wright ed
altri afroamericani della sua generazione. Diventarono adulti tra la ne
degli anni '50 e gli inizi degli anni '60, un tempo in cui la segregazione era
ancora legge e le opportunita per i neri sistematicamente limitate. Cio che
e rimarchevole non e quanti abbiano fallito in situazioni di discriminazione,
ma quanti uomini e quante donne abbiano ribaltato la loro sorte, quanti
siano stati capaci di trovare dal nulla una strada per chi, come me, fosse
venuto dopo di loro.
Alcuni si sono tracciati a forza una strada per prendere un pezzo del
Sogno Americano, ma molti non ce l'hanno fatta - molti sono stati alla ne
scon tti, in un modo o nell'altro, dalla discriminazione. Questa eredita di
scon tti e stata passata alle generazioni successive - questi giovani uomini e
sempre piu giovani donne che vediamo seduti agli angoli delle strade o che
languiscono in prigione, senza speranze e prospettive per il futuro. Anche per
6
i neri che ce l'hanno fatta, i problemi della razza e del razzismo continuano
a de nire la loro visione del mondo in modo signi cativo. Per gli uomini e le
donne della generazione del Reverendo Wright, le memorie dell'umiliazione,
del dubbio e della paura non sono scomparse, cos come non sono scomparse
le rabbia e l'amarezza di quegli anni. Quella rabbia puo non essere espressa
in pubblico, di fronte a colleghi o ad amici bianchi, ma trova voce dal barbiere
o a casa seduti al tavolo in cucina. Talvolta, questa rabbia e sfruttata dai
politici, per ottenere voti sulle linee della divisione razziale o per giusti care
gli errori di un politico.
Occasionalmente questa rabbia trova voce in Chiesa la domenica, sul
pulpito e tra i banchi. Il fatto che cos tante persone siano stupite nel sentire
la rabbia in alcuni sermoni del Reverendo Wright ci ricorda del vecchio
luogo comune per cui l'ora piu segregata della vita americana e la domenica
mattina. Questa rabbia non sempre e produttiva e troppo spesso distrae
l'attenzione dal risolvere i problemi reali; tiene lontani noi dal guardarci
in faccia e riconoscere le nostre responsabilita ed impedisce alla comunita
afroamericana di costruire le alleanze di cui ha bisogno per produrre un vero
cambiamento. Ma la rabbia e reale, e potente; semplicemente augurarsi
che sparisca, o condannarla senza capirne le radici, serve solo ad accrescere
l'incomprensione tra le razze.
Di fatto, una rabbia simile esiste in segmenti della comunita bianca. La
maggior parte degli Americani bianchi di classe medio-bassa non pensano di
essere stati particolarmente privilegiati dalla loro razza. La loro esperienza
e l'esperienza dell'immigrante: per quanto li riguarda, nessuno ha dato loro
niente, si sono costruiti tutto da zero. Hanno lavorato duro per tutta la vita,
spesso solo per vedere il loro lavoro trasferito all'estero o la loro pensione
azzerata dopo una vita di fatiche. Sono preoccupati per il loro futuro e
sentono che i loro sogni stanno sfuggendo; in un'epoca di salari stagnanti e
competizione globale, l'opportunita e spesso vista come un gioco a somma
zero, in cui i tuoi sogni si realizzano a mie spese. Cos, quando si sentono
dire di mandare i loro gli in bus ad una scuola dall'altra parte della citta,
quando sentono che un afroamericano ha un vantaggio nel trovare lavoro o
un posto in una buona universita a causa di ingiustizie che loro non hanno
mai commesso, quando si sentono dire che le loro paure sulla criminalita
in alcuni quartieri urbani sono in qualche modo dovute al pregiudizio, il
risentimento cresce progressivamente.
Al pari della rabbia della comunita nera, questi risentimenti non sempre
sono espressi in modo educato, ma hanno contribuito a costruire il paesaggio
politico per almeno una generazione. La rabbia nei confronti dello stato
sociale e della armative action hanno contribuito a costruire la coalizione
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