In cima alla montagna..

sabik...che bello......

GRANDE CARLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quante emozioni mi ha provocato questo tuo post.
Una MAREA...alta,bassa poi alta e ancora bassa!!!!!!!!!!!!!!!
Mi ha fatto riflettere su come questa vita sia (almeno x me)un moto circolare,un susseguirsi di ritmi varabili ma in eterno ritorno...a volte noi creiamo l'infelicità altrui,altre volte sn gli altri ke ti spezzano il cuore,magari del tutto inconsapevolmente.
Mi piace in special modo uell'eprssine ke dice"E' QUESTA LA VITA DEI PELLEGRINI EMOZIONALI..." me la stampo nel cuore,come ulteriore riferimento di consapevolezza,di ciò ke sn e di ciò ke nn sn e ke nn vorrò essere mai....una stabile emozionale!

Anche a me piace tantissimo l'espressione PELLEGRINI EMOZIONALI non l'avevo ancora mai letta.

Ciao Carlo , grazie per questo testo che ha creato in me una grande emozione . Oggi ho imparato tanto da te e da tutti voi .
Grazie
Gabriel

Secondo errore ma cosa sono riuscito a combinare ah ahha ahaha ahahahaha

Sabik ha scritto:Tempo fa ho trovato questo testo in rete, mi ha dato molta gioia nel leggerlo, trovandoci molte affinità. E' un piacere x me condividerlo con voi...


Ho lasciato il mio cuore in cima ad una montagna troppo alta e distante per riuscire a trovarlo ora.
E' questo il destino di chi prosegue a camminare disilluso e ferito senza fermarsi, anche quando una vera destinazione non si rivela, non esiste, non c'è.
E' questa la vita dei pellegrini emozionali che sorridono alla propria condanna: sereni, consapevoli ed esperti nel convertire i propri dolori in virtù.
E' questa la storia di chi sa vedere il bello in ogni persona ma per paura e sensibilità estrema non vuole osservarlo mai.
Siamo noi a trovare nei ricordi inestimabili tesori e nei sogni i loro unici eredi.
Ho perduto il cuore lì, su quella montagna ed ora sono troppo stanco per andare a cercarlo, ora voglio solo aspettare che un sorriso… mi dia la mia salvezza.


Questa è per chi non ha paura di sentirsi solo.
Questa è per chi si è sentito almeno una volta inutile pur vivendo eternamente nella premura.
Questa è per chi non dimentica pur non conoscendo il rancore.
Questa è per chi non sente né il bisogno di attaccare né la necessità di difendersi.
Questa è per chi trova dignità nel sentirsi fragile.
Questa è per chi capisce quanto un silenzio sappia raccontare e quanto un silenzio sappia accudire.
Questa è per chi sa farmi ridere.
Questa è per chi si concede una sosta dai concetti e i preconcetti e da valore alla prima “seconda impressione”.
Questa è per chi porta dietro di sé il peso di un dolore irrisolvibile.
Questa è per chi vuole sentirla sua.
Questa, una volta tanto, è per me e per chi sa piangere.. ancora alla mia età.



VI ABBRACCIO Carlo

Eccomi qui in cima alla “mia” montagna,

nonostante la grandissima fatica sono tornato a cercare

ciò che avevo perso: la cosa a me più cara e importante.

Raggiungere e trovare ciò che avevo perso è stata una gioia immensa,

adesso torno a casa felice e con la consapevolezza che lottare e credere

in ciò che si desidera per me è il percorso migliore da seguire.

Spero di avere sempre la forza per riuscire a cercare e ritrovare tutto quello

che a volte si perde e anche se sono piccole cose, sono le nostre e ci appartengono.



Baci sudatissimi ma di cuore a tutti Carlo

Sabik ha scritto:

Sabik ha scritto:Tempo fa ho trovato questo testo in rete, mi ha dato molta gioia nel leggerlo, trovandoci molte affinità. E' un piacere x me condividerlo con voi...


Ho lasciato il mio cuore in cima ad una montagna troppo alta e distante per riuscire a trovarlo ora.
E' questo il destino di chi prosegue a camminare disilluso e ferito senza fermarsi, anche quando una vera destinazione non si rivela, non esiste, non c'è.
E' questa la vita dei pellegrini emozionali che sorridono alla propria condanna: sereni, consapevoli ed esperti nel convertire i propri dolori in virtù.
E' questa la storia di chi sa vedere il bello in ogni persona ma per paura e sensibilità estrema non vuole osservarlo mai.
Siamo noi a trovare nei ricordi inestimabili tesori e nei sogni i loro unici eredi.
Ho perduto il cuore lì, su quella montagna ed ora sono troppo stanco per andare a cercarlo, ora voglio solo aspettare che un sorriso… mi dia la mia salvezza.


Questa è per chi non ha paura di sentirsi solo.
Questa è per chi si è sentito almeno una volta inutile pur vivendo eternamente nella premura.
Questa è per chi non dimentica pur non conoscendo il rancore.
Questa è per chi non sente né il bisogno di attaccare né la necessità di difendersi.
Questa è per chi trova dignità nel sentirsi fragile.
Questa è per chi capisce quanto un silenzio sappia raccontare e quanto un silenzio sappia accudire.
Questa è per chi sa farmi ridere.
Questa è per chi si concede una sosta dai concetti e i preconcetti e da valore alla prima “seconda impressione”.
Questa è per chi porta dietro di sé il peso di un dolore irrisolvibile.
Questa è per chi vuole sentirla sua.
Questa, una volta tanto, è per me e per chi sa piangere.. ancora alla mia età.



VI ABBRACCIO Carlo

Eccomi qui in cima alla “mia” montagna,

nonostante la grandissima fatica sono tornato a cercare

ciò che avevo perso: la cosa a me più cara e importante.

Raggiungere e trovare ciò che avevo perso è stata una gioia immensa,

adesso torno a casa felice e con la consapevolezza che lottare e credere

in ciò che si desidera per me è il percorso migliore da seguire.

Spero di avere sempre la forza per riuscire a cercare e ritrovare tutto quello

che a volte si perde e anche se sono piccole cose, sono le nostre e ci appartengono.



Baci sudatissimi ma di cuore a tutti Carlo

GRANDE SABIK...TI AUGURO DI RITROVARE SEMPRE LA VIA PER LA RISALITA

Sabik ha scritto:Tempo fa ho trovato questo testo in rete, mi ha dato molta gioia nel leggerlo, trovandoci molte affinità. E' un piacere x me condividerlo con voi...


Ho lasciato il mio cuore in cima ad una montagna troppo alta e distante per riuscire a trovarlo ora.
E' questo il destino di chi prosegue a camminare disilluso e ferito senza fermarsi, anche quando una vera destinazione non si rivela, non esiste, non c'è.
E' questa la vita dei pellegrini emozionali che sorridono alla propria condanna: sereni, consapevoli ed esperti nel convertire i propri dolori in virtù.
E' questa la storia di chi sa vedere il bello in ogni persona ma per paura e sensibilità estrema non vuole osservarlo mai.
Siamo noi a trovare nei ricordi inestimabili tesori e nei sogni i loro unici eredi.
Ho perduto il cuore lì, su quella montagna ed ora sono troppo stanco per andare a cercarlo, ora voglio solo aspettare che un sorriso… mi dia la mia salvezza.


Questa è per chi non ha paura di sentirsi solo.
Questa è per chi si è sentito almeno una volta inutile pur vivendo eternamente nella premura.
Questa è per chi non dimentica pur non conoscendo il rancore.
Questa è per chi non sente né il bisogno di attaccare né la necessità di difendersi.
Questa è per chi trova dignità nel sentirsi fragile.
Questa è per chi capisce quanto un silenzio sappia raccontare e quanto un silenzio sappia accudire.
Questa è per chi sa farmi ridere.
Questa è per chi si concede una sosta dai concetti e i preconcetti e da valore alla prima “seconda impressione”.
Questa è per chi porta dietro di sé il peso di un dolore irrisolvibile.
Questa è per chi vuole sentirla sua.
Questa, una volta tanto, è per me e per chi sa piangere.. ancora alla mia età.



VI ABBRACCIO Carlo

Sai sempre dare un tocco di dolcezza e di umana dignità con i tuoi scritti ad ognuno di noi!
Essere SOLO ESSERI UMANI fragili e riconoscere la nostra imperfezione è la conquista per poi poter effettivamante costruire la nostra vita!
Un bacio e un abbraccio un po' reali dalla pianura!
Paola

Grazie Carlo
devo ammettere che questo testo rivela molto del mio stato d'animo di questi ultimi mesi , ho lasciato il cuore in cima a una montagna ( lei abita in alto ) e mi sento un vagabondo emozionale , che ha paura ancora di esprimere i propri sentimenti di fronte a chicchesia .
Purtroppo è una cosa che mi capita tutte le volte che il mio cuore si strappa e vola in alto lì su quella montagna , trovo sempre molto difficile andarlo a ritrovare , scarpinare sugli argini del burrone della mia coscienza , in mezzo ai boschi impenetrabili dei miei sentimenti , facendo attenzione agli orribili mostri della rabbia e della vendetta , salendo fino alla fonte del mio sapere per trovare il mio cuore che si purifica con l'acqua del tempo .
E' una ricerca ma prima o poi troverò quel sorriso che mi darà la salvezza .
Grazie Carlo

Gabriel

Gabrielino, sembra quasi che tu consideri quella montagna come "l'unica montagna"...e sembra quasi che tu non voglia "vedere" quante montagne maestose ci siano al mondo...forse ti spaventa la fatica di una "nuova salita"?
ora più che mai , ti consiglio di leggere: chi ha spostato il mio formaggio?
aiuta a scalare anche le "montagne" gh gh...
joely

Come ho scritto è una montagna di tante , però sai dopo averne scalata una ed averci lasciato il mio cuore di solito ci metto un pò prima di riprovare a scalare , sopratutto se quel monte era pieno di tante belle cose e mi dava stimoli per scalarla con gioia . Lo so nel mondo ci sono tanti monti , ma questo è stato duro impervio e gioioso quindi difficile da dimenticare . comunque io ho espresso come mi sento quando mi succede , è nella mia vita mi è successo solo poche volte .
Comunque tranquilla sto andando avanti lo stesso , sto fortificando lo spirito , il corpo e la mente in attesa del prossimo sorriso .
Grazie lo leggerò presto .

Gabriel

Gabriel ha scritto:Grazie Carlo
devo ammettere che questo testo rivela molto del mio stato d'animo di questi ultimi mesi , ho lasciato il cuore in cima a una montagna ( lei abita in alto ) e mi sento un vagabondo emozionale , che ha paura ancora di esprimere i propri sentimenti di fronte a chicchesia .
Purtroppo è una cosa che mi capita tutte le volte che il mio cuore si strappa e vola in alto lì su quella montagna , trovo sempre molto difficile andarlo a ritrovare , scarpinare sugli argini del burrone della mia coscienza , in mezzo ai boschi impenetrabili dei miei sentimenti , facendo attenzione agli orribili mostri della rabbia e della vendetta , salendo fino alla fonte del mio sapere per trovare il mio cuore che si purifica con l'acqua del tempo .
E' una ricerca ma prima o poi troverò quel sorriso che mi darà la salvezza .
Grazie Carlo

Gabriel

che bello gabriel, ciò che scrivi......lo sento molto MIO...sei un poeta !

Grazie sei un tesoro , io non sono un poeta scrivo ciò che ho nell'anima , comunque mi fa piacere che le senti tue le mie parole Priscilla .

Gabriel