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Messaggio  daredevil_1972 Mar Set 29, 2009 7:15 pm

Questa devo proprio raccontarvela. Sappiamo tutti che intorno al mondo scuola se ne raccontano tante...ma quello che mi è successo stamattina è tragicomico e va tramandato ai posteri! Ho una alunna in prima media senegalese, giunta in Italia lo scorso anno. Proviene da un villaggio, ed ha sempre vissuto in una capanna. Praticamente analfabeta, ma il vero problema è il suo stato ancora...permettetemi di dirlo...selvaggio (quando ci vuole ci vuole...e che cavolo!!!)! Oggi gli altri alunni mi hanno chiesto la data del mio compleanno. Io ho risposto tranquillamente (10 novembre), e lei è intervenuta dicendo che mi avrebbe portato un regalo. Ho risposto che non è il caso di preoccuparsi, e lei, insistendo, ha aggiunto che per quella data avrebbe fatto uccidere un animale, lei stessa ne avrebbe strappato il cuore, e me lo avrebbe offerto. Ma vi immaginate se questa si presenta il 10 novembre con un pacchettino molliccio per il prof? Poi, scorazzando per la classe con un paio di forbici in mano, urlava invasata che vorrebbe dare un'accorciatina al naso dei compagni "bianchi", secondo i suoi gusti troppo lunghi rispetto al suo!!!! A scuola capita anche questo!!!
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Messaggio  solenascente Mar Set 29, 2009 7:34 pm

Ma io non mi meraviglierei molto, perchè se come dici, fino a poco tempo fa ha vissuto in un villaggio, lei conosce solo questa forma per "OMAGGIARTI".
Trovo più preoccupante, ragazzi molto più grandicellli, ITALIANI, maleducati che non hanno la minima cognizione di che cosa significa, rispetto delle regole, dovere, e che pensano che la scuola sia un parco giochi...
Non mi voglio dilungare troppo in questo discorso, perchè mi ritrovo ad osservare una realtà deprimente che lascia un profondo amaro in bocca......e a volte mi sento Don Chiscotte che lotta contro mulini al vento.
Qualche volta si vince una battaglia...
ma quale sarà l'esito finale???
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Messaggio  daredevil_1972 Mar Set 29, 2009 8:46 pm

Io, insegnando alle medie, mi reputo ancora fortunato. Ma ho avuto esperienze anche alle superiori, e devo dire che, purtroppo, esiste una differenza abissale di "utenza" tra classico-scientifico da una parte...e istituti tecnici e professionali dall'altra. Fermo restando che ogni corso di istruzione ha e deve avere pari dignità, è sconcertante la differenza di impegno e di comportamento tenuto dagli alunni nei due diversi indirizzi sipra citati. Ripeto, ad evitare fraintendimenti, che sostengo fortemente la pari dignità di ogni indirizzo scolastico, ma chi vive nel mondo della scuola si accorge che in certi istituti ti passa la voglia di fare questo lavoro.
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Messaggio  vuoi_parlare_con_me Mer Set 30, 2009 3:51 pm

Sai Fabio sono rimasta un po' così leggendo questo racconto... spero che non te la prenderai, tuttavia, come sempre, esprimo il mio pensiero.
Io ho interpretato (sicuramente sbaglio) questo tuo riportare tale episodio come un voler ridicolizzare quella ragazza!
Lei ti ha fatto un grande onore. Per lei il regalo del cuore dopo aver sacrificato una bestia è il massimo che una persona possa donare ad una persona nella sua cultura! Io le avrei risposto che ne sarei stata molto onorata e poi le avrei fatto domande sulle sue tradizioni e poi le avrei parlato delle nostre di abitudini cercando di farla riflettere...
Insomma... non mi è piaciuta la tua analisi! Concordo con solenascente che, a volte, i veri selvaggi sono alcuni ragazzi "ben educati" di questa nostra società.
Educare significa prima di tutto comprendere e voler capire e non etichettare!
Pensa se tuo figlio fosse andato a scuola nel villaggio di tale ragazza e avesse detto al professore: "per il suo compleanno le porto dei dolcetti"
Il fine primo di un educatore è proprio quello di educare e non di scandalizzarsi e ridicolizzare!
Dura??? Me ne scuso... solo una mia personalissima valutazione

Inoltre finiamola di fare dei licei ambienti esclusivi e degli istituti professionali dei luoghi di raccolta rifiuti! Spesso ci sono scelte dettate dal fatto che il liceo presuppone un investimento sul proprio figlio maggiore per ottenere un pezzo di carta per poi impiegarsi nel mondo del lavoro che la famiglia non può sostenere.
Io sono ragioniera e al mio primo tema mi è stato detto che avevo copiato perchè non era possibile che io potessi scrivere come una di un liceo classico e mi è stato dato un 4 con un commento finale: CATTIVA!

Sono andata all'università e mi sono iscritta a medicina... eravamo in tre nel mio corso di laurea, tre ragionieri che sono divenuti ottimi professionisti!
Al liceo ci sono 8 materie agli istituti professionali 14! con il doppio di ore...
La scuola la fanno i professori e gli alunni! Ai miei tempi quando il professore entrava in classe si stava muti come mummie e si aveva ancora il senso del rispetto!
Oggi sono i professori che hanno una fottuta paura dei ragazzi.... se solo SAPESSERO INTERESSARLI e AVESSERO AMORE PER IL LORO LAVORO... credimi, la scuola non andrebbe a rotoli! Se prima il rispetto te lo dava solo il fatto di essere un professore oggi, finalmente, si è capito che non è il titolo che ti garantisce il rispetto, ma ciò che fai... come un tempo l'essere genitori... finalmente oggi ci stiamo liberando di marci stereotipi e ipocrisie sociali e i ragazzi, spesso non sempre, danno rispetto a chi se lo merita!


Baci gusto caffè
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Messaggio  gabriel Mer Set 30, 2009 4:16 pm

GRANDE PAOLA MI ASSOCIO CON TUTTE LE SCARPE .....


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Messaggio  solenascente Mer Set 30, 2009 6:28 pm

Inoltre finiamola di fare dei licei ambienti esclusivi e degli istituti professionali dei luoghi di raccolta rifiuti! Spesso ci sono scelte dettate dal fatto che il liceo presuppone un investimento sul proprio figlio maggiore per ottenere un pezzo di carta per poi impiegarsi nel mondo del lavoro che la famiglia non può sostenere.
Io sono ragioniera e al mio primo tema mi è stato detto che avevo copiato perchè non era possibile che io potessi scrivere come una di un liceo classico e mi è stato dato un 4 con un commento finale: CATTIVA!


Ritengo opportuna dare qualche precisazione, altrimenti rischiamo di fraintenderci.
Non si tratta di fare classificazione fra scuole di serie A e scuole di serie B, del resto anche Daredevil ha sottolineato che ogni corso d’istruzione HA E DEVE AVERE PARI DIGNITA’ e da quello che osservo nessun insegnante pensa che si debba offrire, a seconda delle scuole, un servizio diverso.
Prima di ogni approccio formativo ed educativo bisogna analizzare la situazione di partenza e il contesto che può essere molto diverso nelle classi dello stesso istituto e solo allora si può progettare una strategia d’intervento. Dunque a secondo dei livelli di partenza si procede e può accadere che alunni di un istituto tecnico o professionale possano raggiungere una preparazione uguale, se non migliore rispetto ai loro coetanei che frequentano il liceo
La generalizzazione è sempre una brutta bestia, ma penso anche che non possiamo nemmeno bendarci gli occhi e non riconoscere, che , oggi, a volte, l’utenza che approda in certe scuole non ha una motivazione vera, ritiene che sia semplicemente una soluzione di ripiego e si illude di essere arrivata in posto dove finalmente potrà fare ciò che vuole.
Si illude, ho scritto, perché in realtà non è così ed comunque è tenuta a raggiungere obiettivi educativi e formativi prefissati….e… ti assicurò Paola che ho visto tanti “missionari” che non hanno nessuna intenzione di gettare la spugna.

Sono andata all'università e mi sono iscritta a medicina... eravamo in tre nel mio corso di laurea, tre ragionieri che sono divenuti ottimi professionisti!
Al liceo ci sono 8 materie agli istituti professionali 14! con il doppio di ore...
La scuola la fanno i professori e gli alunni! Ai miei tempi quando il professore entrava in classe si stava muti come mummie e si aveva ancora il senso del rispetto!
Oggi sono i professori che hanno una fottuta paura dei ragazzi.... se solo SAPESSERO INTERESSARLI e AVESSERO AMORE PER IL LORO LAVORO... credimi, la scuola non andrebbe a rotoli! Se prima il rispetto te lo dava solo il fatto di essere un professore oggi, finalmente, si è capito che non è il titolo che ti garantisce il rispetto, ma ciò che fai... come un tempo l'essere genitori... finalmente oggi ci stiamo liberando di marci stereotipi e ipocrisie sociali e i ragazzi, spesso non sempre, danno rispetto a chi se lo merita!

Anche su questo punto vorrei fare una precisazione.
Non si fa altro che dire che SONO GLI INSEGNANTI A DOVER MOTIVARE GLI ALUNNI, e se le cose non vanno bene E’ SEMPRE COLPA DEGLI INSEGNANTI.
Ma anche qui le cose non stanno proprio così, perché oggi è venuto a mancare quel PATTO EDUCATIVO FRA SCUOLA FAMIGLIA. In un processo di formazione, le parti interessate, docenti , famiglie e alunni, devono comprendere quali sono le proprie responsabilità ed impegnarsi a rispettare Il PATTO. Molti oggi lo sottoscrivono, ma alcuni non hanno ancora capito che poi ci deve essere l’impegno a rispettarlo e a farlo rispettare.
Sono d’accordo quando affermi che non è il titolo che garantisce il rispetto, personalmente, al contrario di molti che vanno alla ricerca dell’agognato “pezzo di carta”, lo conservo per il solo fatto che non ho altra fonte di reddito, perché altrimenti gli avrei fatto fare già una brutta fine.
Concludo: si può essere missionari ( a me questa parola comincia a darmi fastidio) quanto si vuole, si può essere l’insegnate più in gamba del mondo ( altra stupidaggine, ma chi lo dice? E quali sono i criteri per valutarlo?), ma se non c’è responsabilità personale non si va da nessuna parte ( usando altre parole l’ha detto anche Obama ed io condivido pienamente).
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Messaggio  vuoi_parlare_con_me Mer Set 30, 2009 7:05 pm

Interessante dibattito!!

solenascente ha scritto: Ritengo opportuna dare qualche precisazione, altrimenti rischiamo di fraintenderci.
Non si tratta di fare classificazione fra scuole di serie A e scuole di serie B, del resto anche Daredevil ha sottolineato che ogni corso d’istruzione HA E DEVE AVERE PARI DIGNITA’ e da quello che osservo nessun insegnante pensa che si debba offrire, a seconda delle scuole, un servizio diverso.

io sono del parere che lo STUDIO ha pari dignità, ma che si DEVE offrire una formazione differente a seconda dell'indirizzo scelto per motivi di finalità di studio!
Tuttavia sono grande sostenitrice che come insengamento obbligatorio per tutti gli indirizzi delle superiori si dovrebbe insegnare la filosofia!


solenascente ha scritto:Prima di ogni approccio formativo ed educativo bisogna analizzare la situazione di partenza e il contesto che può essere molto diverso nelle classi dello stesso istituto e solo allora si può progettare una strategia d’intervento. Dunque a secondo dei livelli di partenza si procede e può accadere che alunni di un istituto tecnico o professionale possano raggiungere una preparazione uguale, se non migliore rispetto ai loro coetanei che frequentano il liceo

Mi pare che tu qui stia facendo distinzione tra il livello alto dei licei e il basso livello, tuttavia migliorabile, degli istituti tecnici... sicura di non fare differenze anche tu??

solenascente ha scritto:La generalizzazione è sempre una brutta bestia, ma penso anche che non possiamo nemmeno bendarci gli occhi e non riconoscere, che , oggi, a volte, l’utenza che approda in certe scuole non ha una motivazione vera, ritiene che sia semplicemente una soluzione di ripiego e si illude di essere arrivata in posto dove finalmente potrà fare ciò che vuole.
Si illude, ho scritto, perché in realtà non è così ed comunque è tenuta a raggiungere obiettivi educativi e formativi prefissati….e… ti assicurò Paola che ho visto tanti “missionari” che non hanno nessuna intenzione di gettare la spugna.

L'utenza è varia a tutti i livelli, anche alle scuole primarie dove non vi è differenza di percorso formativo-educativo! Ogni alunno è a sè, proprio come ogni individuo, tuttavia non è possibile in una classe di 20 individui fare 20 insegnamenti personalizzati, ma trovare un ritmo che consenta di non penalizzare nessuno e magari sfruttando delle ottimali individualità.
Il missionari non l'ho detto io.... io appartengo, anche per il lavoro che faccio a contatto con dei casi ai limiti della "normale" esistenza ed emarginati il più delle volte, al "partito dei guerrieri contro muri di gomma".




solenascente ha scritto:Non si fa altro che dire che SONO GLI INSEGNANTI A DOVER MOTIVARE GLI ALUNNI, e se le cose non vanno bene E’ SEMPRE COLPA DEGLI INSEGNANTI. Ma anche qui le cose non stanno proprio così, perché oggi è venuto a mancare quel PATTO EDUCATIVO FRA SCUOLA FAMIGLIA. In un processo di formazione, le parti interessate, docenti , famiglie e alunni, devono comprendere quali sono le proprie responsabilità ed impegnarsi a rispettare Il PATTO. Molti oggi lo sottoscrivono, ma alcuni non hanno ancora capito che poi ci deve essere l’impegno a rispettarlo e a farlo rispettare.
Sono d’accordo quando affermi che non è il titolo che garantisce il rispetto, personalmente, al contrario di molti che vanno alla ricerca dell’agognato “pezzo di carta”, lo conservo per il solo fatto che non ho altra fonte di reddito, perché altrimenti gli avrei fatto fare già una brutta fine.
Concludo: si può essere missionari ( a me questa parola comincia a darmi fastidio) quanto si vuole, si può essere l’insegnate più in gamba del mondo ( altra stupidaggine, ma chi lo dice? E quali sono i criteri per valutarlo?), ma se non c’è responsabilità personale non si va da nessuna parte ( usando altre parole l’ha detto anche Obama ed io condivido pienamente).
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Scusami sai sole ma chi dovrebbe motivare gli alunni??? i banchi di scuola?! Ovvio che nel momento in cui sei a scuola ti devi assumere l'impegno dello studio, lo DEVI fare, ma se vieni motivato lo fai con maggior interesse e, forse, maggior profitto. Quanti di noi hanno studiato la matematica perchè motivati o entusiasti dello studio di funzione??? Credo ben pochi, forse alcuni per le belle gambe della prof (le motivazioni sono molteplici)...
Parli di patto formativo... ebbene io credo che prima di parlare di patto formativo si debba parlare di comunicazione tra insegnante alunno e insegnante genitori!
Solo dopo si può fare della formazione. Formazione della famiglia in termini di educazione e di vigilanza sul comportamento e rendimento del figlio. Formazione dell'alunno che prende atto dei diritti e doveri di uno studente: dovere di impegnarsi e di studiare, diritto di avere un professore che sappia insegnare e valutare!

La responsabilità personale si forma non con lo studio, ma con esempi positivi: genitori in primo luogo e insegnanti poi. Gli insegnanti sono il primo confronto, con persone adulte, che i ragazzi di ogni età e scuola hanno dopo i genitori. La scuola è un microabiente che ripropone uno spaccato della società e del mondo del lavoro...


Proprio un bel confronto... grazie!
Baci alla fragola
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Messaggio  daredevil_1972 Mer Set 30, 2009 7:43 pm

Il dibattito entra nel vivo...sempre nel rispetto delle idee altrui!!! Che bello!!! Ripeto: ogni indirizzo di studio ha pari dignità, quindi la questione non è da porsi se sia più "dignitoso" l'indirizzo umanistico o quello tecnico-professionale...ci mancherebbe altro. La questione spinosa è un'altra...e parlo con cognizione di causa, per avere, ai giorni nostri, insegnato anche alle superiori, e in indirizzi diversi. E' inutile negarlo...o far finta di non vedere...ma nel mio territorio le situazioni più disastrate sul piano didattico e disciplinare sono proprio negli istituti tecnici, proprio perchè si parte dal preconcetto che se devi fare il meccanico non ha nessuna importanza una discreta (non dico buona) conoscenza della lingua italiana, della storia, della geografia, della matematica, etc....! Posso farti un elenco lunghissimo di colleghi che hanno avuto le peggiori esperienze ( e per peggiori esperienze intendo anche aggressioni fisiche) solo e soltanto con determinate utenze. RIPETO: nessuno si senta offeso, anche perchè non possiamo comunque fare i paragoni tra i nostri tempi e quelli di allora. nell'istituo dove insegna la mia ex...il primo giorno di scuola una simpatica segretaria l'ha invitata a non imboccare, neanche per sbaglio, i corridoi dell'indirizzo edile...territorio, a detta della stessa segretaria..off-limits anche per la preside, che ben si guarda dal richiamare gli elementi più indisciplinati...per pura paura. E' chiaro che non possiamo generalizzare e che nessuno deve sentirsi offeso, ma penso che il mio pensiero sia pienamente condiviso da chi lavori in questo settore. Vi inviterei a fare una passeggiata vicino casa mia...dove sono affiancati un psicopedagocico e un meccanico: dallo psicopedagogico puoi sentire i prof che spiegano a finestre aperte, alunni che scrivono e ascoltano in silenzio. Ma basta giungere al padiglione successivo per notare la differenza. So che chi non vive e lavora in questo ambito difficilmnete mi darà ragione, ma ci sarà anche da chiedersi il perchè le cattedre di determinati indirizzi sono sempre vuote, e gli insegnanti, appena possono, chiedono il trasferimento versi altri, ritenuti più "tranquilli". Con questa mia considerazione spero che nessuno si senta colpito ed offeso, perchè ogni titolo di studio, se ben fatto, ha pari dignità. SOLENASCENTE...aiutami tu a far capire che il nostro non è un attacco a chi non sceglie indirizzo umanistico...ti PREGOOOOOOOOOOOOOOO! In merito alla mia alunna "alternativa"...se il governo fornisse mediatori culturali...proprio per venirci incontro reciprocamente...sarebbe tutto più semplice. E' vero...potrebbe essere una ocvcasione per scambiarci elementi culturali...bello...sulla carta...ma quando hai altri 21 alunni da tenere a bada...un programma da seguire...delle unità didattiche da portare a termine entro determinate scadenze...allora tutto è più difficile. Anche a me piacerebbe insegnare come i filosofi gerci...passeggiando aall'aria aperta e prendendo spunto da ciò che ci circonda...ma purtroppo la scuola di oggi non è così. E' tutto schematico, rigido, si lavora in percentuali di rendimento...in griglie di giudizi,,,tutto molto freddo e distaccato. SOLESNASCENTE potrà confermare.

bacioni interculturali a tutti....e non offendetevi...mi raccomando...altrimenti ci resto male!!!
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Messaggio  vuoi_parlare_con_me Mer Set 30, 2009 9:48 pm

daredevil_1972 ha scritto:Il dibattito entra nel vivo...sempre nel rispetto delle idee altrui!!! Che bello!!! Ripeto: ogni indirizzo di studio ha pari dignità, quindi la questione non è da porsi se sia più "dignitoso" l'indirizzo umanistico o quello tecnico-professionale...ci mancherebbe altro. La questione spinosa è un'altra...e parlo con cognizione di causa, per avere, ai giorni nostri, insegnato anche alle superiori, e in indirizzi diversi. E' inutile negarlo...o far finta di non vedere...ma nel mio territorio le situazioni più disastrate sul piano didattico e disciplinare sono proprio negli istituti tecnici, proprio perchè si parte dal preconcetto che se devi fare il meccanico non ha nessuna importanza una discreta (non dico buona) conoscenza della lingua italiana, della storia, della geografia, della matematica, etc....! Posso farti un elenco lunghissimo di colleghi che hanno avuto le peggiori esperienze ( e per peggiori esperienze intendo anche aggressioni fisiche) solo e soltanto con determinate utenze. RIPETO: nessuno si senta offeso, anche perchè non possiamo comunque fare i paragoni tra i nostri tempi e quelli di allora. nell'istituo dove insegna la mia ex...il primo giorno di scuola una simpatica segretaria l'ha invitata a non imboccare, neanche per sbaglio, i corridoi dell'indirizzo edile...territorio, a detta della stessa segretaria..off-limits anche per la preside, che ben si guarda dal richiamare gli elementi più indisciplinati...per pura paura. E' chiaro che non possiamo generalizzare e che nessuno deve sentirsi offeso, ma penso che il mio pensiero sia pienamente condiviso da chi lavori in questo settore. Vi inviterei a fare una passeggiata vicino casa mia...dove sono affiancati un psicopedagocico e un meccanico: dallo psicopedagogico puoi sentire i prof che spiegano a finestre aperte, alunni che scrivono e ascoltano in silenzio. Ma basta giungere al padiglione successivo per notare la differenza. So che chi non vive e lavora in questo ambito difficilmnete mi darà ragione, ma ci sarà anche da chiedersi il perchè le cattedre di determinati indirizzi sono sempre vuote, e gli insegnanti, appena possono, chiedono il trasferimento versi altri, ritenuti più "tranquilli". Con questa mia considerazione spero che nessuno si senta colpito ed offeso, perchè ogni titolo di studio, se ben fatto, ha pari dignità. SOLENASCENTE...aiutami tu a far capire che il nostro non è un attacco a chi non sceglie indirizzo umanistico...ti PREGOOOOOOOOOOOOOOO! In merito alla mia alunna "alternativa"...se il governo fornisse mediatori culturali...proprio per venirci incontro reciprocamente...sarebbe tutto più semplice. E' vero...potrebbe essere una ocvcasione per scambiarci elementi culturali...bello...sulla carta...ma quando hai altri 21 alunni da tenere a bada...un programma da seguire...delle unità didattiche da portare a termine entro determinate scadenze...allora tutto è più difficile. Anche a me piacerebbe insegnare come i filosofi gerci...passeggiando aall'aria aperta e prendendo spunto da ciò che ci circonda...ma purtroppo la scuola di oggi non è così. E' tutto schematico, rigido, si lavora in percentuali di rendimento...in griglie di giudizi,,,tutto molto freddo e distaccato. SOLESNASCENTE potrà confermare.

bacioni interculturali a tutti....e non offendetevi...mi raccomando...altrimenti ci resto male!!!


Le mie sono argomentazioni da ex studente e da persona che ha in casa insegnanti, ma certo non da addetto ai lavori. Le mie forse sono delle belle teoriche disquisizioni non potendo avere il polso reale della situazione... quindi lascio la parola a solenascente nell'attesa spasmodica di leggere ancora su questo tema che, in fondo, ci riguarda tutti!!!

Grazie Fabio!!!!
Un abbraccio vitaminico per i tuoi impegni scolastici Sentite questa.... 407527
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Messaggio  solenascente Mer Set 30, 2009 11:55 pm

Ragazzi mi avete chiamato in causa, ma risponderò appena avrò tempoe riuscirò a riprendermi dalla stanchezza. Intanto Sentite questa.... 553739 Sentite questa.... 2958
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Messaggio  solenascente Gio Ott 01, 2009 11:31 am

Riparto citando me stessa e dall’obiezione di Paola

Prima di ogni approccio formativo ed educativo bisogna analizzare la situazione di partenza e il contesto che può essere molto diverso nelle classi dello stesso istituto e solo allora si può progettare una strategia d’intervento. Dunque a secondo dei livelli di partenza si procede e può accadere che alunni di un istituto tecnico o professionale possano raggiungere una preparazione uguale, se non migliore rispetto ai loro coetanei che frequentano il liceo


Mi pare che tu qui stia facendo distinzione tra il livello alto dei licei e il basso livello, tuttavia migliorabile, degli istituti tecnici... sicura di non fare differenze anche tu??

Sei sempre pronta a cogliere ogni sottigliezza e penso che questa mia infelice espressione, dettata da un momento di scoramento: PUO’ ACCADERE abbia alimentato qualche dubbio, ma cercherò di dissiparlo
Proprio in una classe di Istituto tecnico, mi è capitato di vivere uno dei momenti più
belli della mia esperienza lavorativa , che merita di essere sottolineato anche perché mi trovavo in una di quelle posizioni che è delle meno gradite in questo lavoro:quella di supplente.
Proposto un tema si è passati ad uno stimolante ed interessante scambio di opinioni nel pieno rispetto delle regole di comunicazione e al suono della campanella eravamo tutti un po’ tristi. Ho avuto un gesto spontaneo e ho ringraziato per l’attenzione, ma vi assicuro che mai e poi mai mi sarei aspetta di ricevere un grazie corale. E’ stato bellissimo!
Aggiungo anche, che proprio per l’immenso rispetto che ho della libertà altrui anche in famiglia ho persone che hanno fatto scelte diverse e, per quanto, per un genitore, sia limitata la possibilità di verificare ed indagare, ho l’impressione che chi ha deciso di frequentare l’Istituto tecnico si ritrova con maggiori conoscenze storiche rispetto a chi ha frequentato il liceo ( è ovvio che i fattori che hanno determinato questo stato di cose sono di varia natura), quindi ribadisco e sottolineo il concetto già espresso da Darevil : ogni titolo di studio, se ben fatto, ha pari dignità.

Se c’è una differenza, che, come già espresso , può verificarsi all’interno dello steso istituto
è attribuibile solo alla maggiore possibilità, in alcune scuole più che in altre, di riuscire a trovare una maggiore “TRANQUILLITA”, che consiste nel maggior rispetto delle regole di convivenza civile. Una questione questa, fondamentale, perché permette di poter svolgere il proprio lavoro serenamente, ma soprattutto perché rende favorevole il processo di insegnamento- apprendimento e il recupero di lacune accumulate.
Sono convinta che il livello di partenza, per quando possa essere condizionante sia sempre relativo, perché, nel momento in cui se ne prenda coscienza,e si decide di intraprendere una strada nuova, può essere sempre colmato.
Tutto può essere sempre recuperabile in qualsiasi momento della vita, bisogna solo avere un po’ di buona volontà, un po’ di pazienza e i risultati, anche se non immediati, arriveranno.



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Messaggio  vuoi_parlare_con_me Gio Ott 01, 2009 5:12 pm

Proprio in una classe di Istituto tecnico, mi è capitato di vivere uno dei momenti più
belli della mia esperienza lavorativa , che merita di essere sottolineato anche perché mi trovavo in una di quelle posizioni che è delle meno gradite in questo lavoro:quella di supplente.
Proposto un tema si è passati ad uno stimolante ed interessante scambio di opinioni nel pieno rispetto delle regole di comunicazione e al suono della campanella eravamo tutti un po’ tristi.
Ho avuto un gesto spontaneo e ho ringraziato per l’attenzione, ma vi assicuro che mai e poi mai mi sarei aspetta di ricevere un grazie corale. E’ stato bellissimo!


Ho letto con avidità la tua risposta... e il tuo passaggio che ho riportato sopra mi ha particolarmente "illunimata"! Forse i ragazzi pretendono solo un po' di rispetto?!?! Credo di aver banalizzato un tuo passaggio ricco di significato, scusami sole, ma al momento non riesco a tradurre in parole le riflessioni che mi frullano in testa.


Se c’è una differenza, che, come già espresso , può verificarsi all’interno dello steso istituto
è attribuibile solo alla maggiore possibilità, in alcune scuole più che in altre, di riuscire a trovare una maggiore “TRANQUILLITA”, che consiste nel maggior rispetto delle regole di convivenza civile. Una questione questa, fondamentale, perché permette di poter svolgere il proprio lavoro serenamente, ma soprattutto perché rende favorevole il processo di insegnamento- apprendimento e il recupero di lacune accumulate.
Sono convinta che il livello di partenza, per quando possa essere condizionante sia sempre relativo, perché, nel momento in cui se ne prenda coscienza,e si decide di intraprendere una strada nuova, può essere sempre colmato.
Tutto può essere sempre recuperabile in qualsiasi momento della vita, bisogna solo avere un po’ di buona volontà, un po’ di pazienza e i risultati, anche se non immediati, arriveranno.


Concordo!!!! E aggiungo che non mi dispiacerebbe tornare nei banchi di scuola e averti da professoressa!!!!! Sentite questa.... 77240

Una discussione vibrante... grazie solenascente e daredevil!!! ne ho goduto profondamente e ne ho avuto spunti di riflessione preziosi!
Mi scuso per il mio aver deliberatamente provocato, ma so che con voi potevo mirare alto! Sentite questa.... 734235

Baci ai colori dei pastelli Carioca
Paola
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