IL BAR DEGLI ARTISTI
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» IDEE PER RIVITALIZZARE IL FORUM
SANGUISUGHE Icon_minitimeMar Gen 12, 2021 4:42 pm Da Country Road

» Usciamo dalla stardardizzazione dei social
SANGUISUGHE Icon_minitimeGio Nov 12, 2020 11:17 am Da Country Road

» Chissà se è il caso di farlo tornare a vivere
SANGUISUGHE Icon_minitimeMer Nov 11, 2020 7:14 pm Da Country Road

» Cambio musica...
SANGUISUGHE Icon_minitimeLun Set 19, 2016 10:53 pm Da solenascente

» Incontro di oggi
SANGUISUGHE Icon_minitimeGio Set 01, 2016 8:16 pm Da solenascente

» Orrore a Parigi
SANGUISUGHE Icon_minitimeDom Nov 15, 2015 1:18 pm Da solenascente

» Una canzone
SANGUISUGHE Icon_minitimeVen Nov 13, 2015 11:09 pm Da solenascente

» PREGHIERA
SANGUISUGHE Icon_minitimeVen Dic 12, 2014 11:40 pm Da solenascente

» Fiori" particolari"
SANGUISUGHE Icon_minitimeVen Nov 14, 2014 8:45 pm Da solenascente

Statistiche
Abbiamo 112 membri registrati
L'ultimo utente registrato è Astro

I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 12185 messaggi in 1983 argomenti
Chi è online?
In totale ci sono 5 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 5 Ospiti

Nessuno

[ Guarda la lista completa ]


Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 340 il Mer Giu 02, 2010 10:18 pm

SANGUISUGHE

2 partecipanti

Andare in basso

SANGUISUGHE Empty SANGUISUGHE

Messaggio  Country Road Lun Apr 04, 2011 2:00 am

SANGUISUGHE C_2_ar10

Il 5 aprile prossimo arriverà in libreria il nuovo libro di Mario Giordano, "Sanguisughe", edito da Mondadori. Il volume si presenta come una guida per esplorare la giungla degli scandali della previdenza italiana, scoprendo vitalizi da record alla faccia di chi è costretto a fare sacrifici. Pensioni d'oro, ovvero sanguisughe che ci prosciugano le tasche.

Di seguito nuovi stralci del testo

Fino a 65 anni? Trentacinque anni di contributi? Quaranta? Quanto pensate di dover ancora faticare prima di poter battere cassa all’Inps? E vabbè: consolatevi: ci sono alcuni italiani che, a differenza vostra, da tempo ricevono la pensione avendo lavorato la bellezza di una settimana. O, meglio, la bellezza di un giorno. Proprio così: un solo giorno di lavoro, pensione per il resto della vita. Vi sembra strano? Forse. Ma vi sembrerà un po’ meno strano appena conoscerete il lavoro (si fa per dire) svolto dai fortunati soggetti. Si tratta, in effetti, di ex parlamentari. Cominciamo dall’avvocato Luca Boneschi? Ma sì, cominciamo da lui: eletto per i radicali nel collegio di Como fu proclamato deputato il 12 maggio 1982; il giorno dopo il 13 maggio 1982 terminò ufficialmente il mandato. Ventiquattr’ore in carica, nemmeno una presenza in aula. L’unico suo atto formale alla Camera? La lettera di dimissioni. Non si può dire che fu una gran fatica l’attività a Montecitorio dell’avvocato Boneschi. Epperò è valsa una sempiterna rendita che, secondo quando dichiarò lo stesso Boneschi, gli è stata gentilmente offerta addirittura nel 1983. Cioè quando aveva appena 44 anni. Da allora quella pensione la riceve regolarmente ogni mese: 3108 euro lordi, 1733 netti. Vi sembrano pochi? Dipende dai punti di vista, si capisce: c’è gente che dopo aver lavorato fino a rovinarsi la salute prende meno di un terzo. L’avvocato Boneschi, invece, se li è aggiudicati con un giorno di contributi. La stessa cifra (3108 euro lordi, 1733 netti) spetta anche a due altri ex parlamentari radicali, Piero Craveri a Angelo Pezzana. A loro, però, è toccata una fatica maggiore: un’intera settimana in carica. Il primo fu iscritto al Senato il 2 luglio 1987 e si dimise il 9 luglio; il secondo fu iscritto alla Camera il 6 febbraio 1979 e si dimise il 14 febbraio. Un’intera settimana da parlamentari? Accipicchia, non si saranno stancati? Ma no, non preoccupatevi: anche per loro l’impegno è stato limitato. Un’unica seduta. Che ha fruttato bene, però. Va detto, a onor del vero, che il cavillo che ha permesso questo scandalo è stato abolito. Adesso le norme sono più severe: bisogna stare in Parlamento almeno 5 anni per avere la pensione. Certo: 5 anni sono sempre pochi rispetto ai 35-40 richiesti ai cittadini normali, ma è un primo passo. Epperò il dubbio resta: perché quelli che hanno lavorato un giorno solo la pensione continuano a prenderla? Si capisce: i diritti acquisiti non si toccano. Ma siamo sicuri che prendere 3108 euro al mese per tutto la vita in virtù di un giorno passato a Montecitorio sia un diritto? Non sarà un’ingiustizia? O uno scandalo? E chi l’ha detto che gli scandali acquisiti non si toccano?
Paolo Prodi, Toni Negri, Eugenio Scalfari
Anche perché di quelle norme sciagurate sono stati in tanti ad approfittare. Il più famoso è sicuramente Toni Negri, il cattivo maestro dell’Autonomia Operaia. Fu parlamentare 64 giorni (dal 12 luglio al 13 settembre 1983), il tempo necessario per scappare in Francia, sottrarsi alla giustizia italiana e assicurarsi un vitalizio di 3108 euro al mese da quello Stato borghese che voleva abbattere. Uno sforzo maggiore è toccato a Paolo Prodi, fratello di Romano: è stato in Parlamento 126 giorni per maturare la medesima pensione (3108 euro). E Eugenio Scalfari? Da grande esperto di economia, non ha mai perso occasione di spiegare quanto sia giusto che le rendite previdenziali siano corrispondenti ai contributi versati. Perfetto: ma come spiega che, con questo sistema, un operaio per avere dall’Inps mille euro al mese deve lavorare 35 anni e invece lui ne prende 3108 con appena 3 anni e mezzo di attività in Parlamento?
L’Inpdap di Andreotti
Ma la differenza tra versamenti effettuati e vitalizi maturati non riguarda solo le pensioni parlamentari. Abbiamo già citato i casi Oscar Luigi Scalfaro (4766 euro netti dall’Inpdap per tre anni lavorati come magistrato) e di Sergio D’Antoni (in pensione Inpdap a 55 anni con 40 anni di anzianità di servizio da docente universitario). Va ricordato anche il caso di Andreotti, che come Scalfaro, è entrato in Parlamento nel 1946 e non ne è più uscito. Eppure è riuscito a maturare il diritto a due altre pensioni, che ovviamente somma alla sua indennità da senatore: una dall’Inpdap (3440 euro netti al mese) che riceve dal 29 giugno 1992 e una dall’Inpgi (66126 euro lordi l’anno) che intasca dal gennaio 1977, cioè da quando aveva 58 anni. Quando e come avrà versato i contributi sufficienti per garantire una così lunga rendita? Per carità, tutto lecito, a norma di legge, come sempre. Ma siccome lui ci aveva insegnato che a pensare male la si azzecca, ci sia concessa una domanda: non è che una parte di quei contributi (cosiddetti “figurativi”) glieli abbiamo offerti di tasca nostra?
Le tre pensioni (più stipendio) di Ciampi
Paradossalmente uno degli enti più generoso nel regalare previdenza a buon mercato è sempre stata Bankitalia. Proprio così: l’istituto che ogni momento chiede severità per i cittadini ha sempre usato un altro metro per i suoi dirigenti. Rigore? Corrispondenza fra rendite e contributi versati? Macché: baby pensioni e pensioni d’oro per tutti. Fra i beneficiati anche Lamberto Dini, che dal 1994 incassa 18mila euro al mese (cui poi ha aggiunto una pensione Inps) e Carlo Azeglio Ciampi, che incassa addirittura due pensioni Bankitalia, per un totale di 30mila euro, cui si aggiunge una pensione Inps e lo stipendio da parlamentare. Grazie a queste quattro entrate l’ex residente della Repubblica ha dichiarato nel 2009 guadagni pari a 740.651 euro, di cui 687mila come “redditi da lavoro dipendente e assimilati”
Publio Fiori 22mila euro netti al mese (con l’aumento)
Il recordman della previdenza, però, è Publio Fiori: più volte sottosegretario dc, ferito gravemente nel 1977 dalle Br, dal 1994, cioè da quando aveva 56 anni usufruisce di una ricca pensione Inpdap che (giustamente) gode della esenzione totale delle tasse prevista per le vittime del terrorismo: fino al 31 dicembre 2009 ammontava a 14590 euro al mese, ma dal 1 gennaio 2010 è stata ritoccata all’insù. Sarà stata giudicata insufficiente? Forse. Comunque ora Fiori prende 184.634 euro l’anno, cioè quasi 16mila euro netti al mese. A cui vanno aggiungi i 10.631 euro lordi della pensione da parlamentare per un totale di oltre 22mila euro netti (netti!) al mese. Grazie all’aumento, ovviamente.
Ai giudici della Consulta 20mila euro (più autista)
Gli ex giudici della Corte Costituzionale in media prendono una pensione da 253mila euro lordi l’anno, circa 20mila al mese. L’ex presidente Gustavo Zagrebelsky, per dire, ne prende 21.332 (12.267 netti). A questa somma si aggiunge però la superliquidazione che viene incassata al momento dell’addio: Zagrebelsky, per esempio, ha ottenuto 907mila euro lordi, 635mila euro netti. Com’è possibile? Semplice: il mandato del giudice costituzionale, per quanto più pagato, è assimilato formalmente a un qualsiasi rapporto di pubblico impiego. E quindi, ai fini pensionistici, si può ricongiungere con gli altri anni passati nel settore statale. Il prof Zagrebelsky, per esempio, ha sommato gli anni trascorsi all’università ed è arrivato a 38 anni di anzianità lavorativa, tutti ricalcolati sulla base del superstipendio alla Consulta. E chi non ha trascorsi nel settore statale? Non c’è problema: per Fernanda Contri, per esempio, la preferita di Oscar Luigi Scalfaro, che faceva l’avvocato, è stata fatta un’apposita leggina. E così le sono bastati 9 anni alla Consulta per assicurarsi una liquidazione di 222mila euro e un vitalizio di 10934 euro lordi al mese (6463 netti). Se poi tutto ciò non bastasse agli ex giudici vengono garantiti anche molti benefit, a cominciare dall’auto blu con autista a domicilio per il resto della vita: il regolamento, pignolissimo, prevede che siano a carico dello Stato anche le spese per le riparazioni dell’auto, il garage, il materiale di consumo, etc etc, fino a paraflu, spugna e pelle di daino. Si capisce: uno che prende 21332 euro al mese, può mica permetterseli, no? Bando alle ciance e si proceda: pelle di daino e paraflu gratis per il pensionato d’oro della Consulta. Chi prende la minima dell’Inps è lieto di contribuire.
Mario Giordano

Vi ho voluto copiare questo articolo che mi ha disgustato e messo di pessimo umore .... non ho commenti se non che è una vergogna ed uno scandalo ......

CLAUDIO
Country Road
Country Road
Admin

Numero di messaggi : 1395
Data d'iscrizione : 17.02.09
Età : 60
Località : PIACENZA

https://bardegliartisti.forumattivo.com

Torna in alto Andare in basso

SANGUISUGHE Empty Re: sanguisughe

Messaggio  solenascente Lun Apr 04, 2011 5:08 pm

E' incredibile questo articolo...faccio davvero fatica a pensare che sia vero....
un giorno di lavoro e TREMILA EUROOOOOOOOOOOOOOO....no sai..............
non si può!!!!!!!!!!!...La pensione di Andreotti...poi...poi .... CHE SOMMA INCREDIBILE!
Claudio davvero mi hai fatto venire voglia di leggere questo libro....che sembra una storia fantastica ma non lo è, anche se temo che ad un certo punto comincerò a vomitare.

Devo assolutamente aggiungere, perchè prima, con poco tempo a disposizione, avevo letto solo metà articolo, ma più si va avanti e davvero iniziano i conati di vomito.

Non so se mai riuscirò a leggere questo libro: ci vuole un bel fegato e rischio di rodermelo!


Ecco! Lo sapevo che mi sarei proprio incavolata, perchè cercando ulteriori informazioni ho appena scoperto che la moglie di Bossi è andata in pensione a 39 anni...... ed io?.....Se Dio vorrà chissà quando e per di più con il 40% in meno rispetto a quello che prendono oggi.
solenascente
solenascente

Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58

Torna in alto Andare in basso

SANGUISUGHE Empty Re: SANGUISUGHE

Messaggio  Country Road Mar Apr 05, 2011 6:57 am

Un altro stralcio :

""""""""""""""

Cosa nostra, pensione loro. Com’è possibile che i boss che hanno seminato sangue e morte e si sono arricchiti illegalmente continuino a essere ricompensati con generosi vitalizi? Com’è possibile che ci siano anziani che lavorano una vita per avere la minima e picciotti che incassano assai di più avendo timbrato tutta la vita solo il cartellino della lupara? Semplice: siccome la maggior parte dei boss mafiosi risulta nulla tenente agli occhi dello Stato, ecco che lo Stato versa regolarmente la pensione sociale. Anche a quelli cui ha appena sequestrato beni per milioni di euro…

Qualche esempio
- Nel luglio 2010 viene arrestato Pino Neri, presunto boss della ndrangheta nel sud della Lombardia: secondo i magistrati sarebbe ricco sfondato ma per lo Stato figura nullatenente: l’unico conto corrente bancario intestato a lui è quello su cui arriva la sua pensione d’invalidità;
- Nell’ottobre 2010 viene arrestato a Palermo Giovanni Trapani, 54 anni. Ritenuto il reggente del clan di Ficarazzi: aveva un patrimonio di 3 milioni di euro, eppure tutti i mesi riscuoteva 700 euro in quanto disoccupato. Altri soldi sottratti all’Inps.
- Giuseppe Morabito detto “u tiradrittu” per 22 anni, compresi 12 di latitanza, aveva incassato l’assegno dell’Inps mandando la moglie a ritirarlo.
- Qualche tempo prima Caterina Briganti, moglie di Rocco Musolino ritenuto uno degli esponenti di spicco della ndrangheta, era entrata in banca e si era fatta consegnare l’equivalente di 2,5 milioni di euro. Insieme, però, aveva provveduto a incamerare anche la “minima” dell’Inps intestata a suo marito.
- Luigi Cimmino, 50 anni, noto come Giggino, boss del Vomero, arrestato nel 2001, scarcerato nel 2008 e di nuovo arrestato il 9 maggio 2010, indicato come uno dei capi della camorra, riconosciuto in tribunale come “criminale abituale” ha la pensione d’invalidità come “incapace di badare a se stesso”. Guida la camorra, ma non sa badare a se stesso?

L’elenco potrebbe continuare. Sul libro “Sanguisughe” (domani in libreria) troverete altri nomi, altre sorprese, altre situazioni clamorose.

Una riflessione, però, è necessaria. Questa situazione è nota da tempo: nel 1998 un componente della Commissione antimafia destinato a un futuro politico importante, Nichi Vendola, compilò un dossier intitolato “Onorata Previdenza”. L’allora ministro dell’Interno, oggi capo dello Stato, Giorgio Napolitano, s’indignò: “La questione va affrontata”. “Incredibile, inquietante, sconcertante”, commentò l’Osservatore Romano. L’Inps, chiamata in causa, si giustificò: “Noi non possiamo negare le pensioni ai boss. Ci obbliga la legge. Se volete, cambiatela”. Perché da allora quella legge non è stata cambiata? Quando nel maggio 2010 Striscia la Notizia ha ritirato fuori il problema i parlamentari della commissione antimafia sono cascati dalle nuvole: “Abbiamo chiesto un approfondimento… Dobbiamo verificare…”. Eppure attualmente un provvedimento intitolato (“Disposizioni concernenti la sospensione e la revoca del trattamento pensionistico per i soggetti condannati per reati di criminalità organizzata” C 3541), già approvato dalla Camera, giace al Senato, perduto in qualche commissione. Perché?

Mario Giordano

""""""""""""""""


Claudio
Country Road
Country Road
Admin

Numero di messaggi : 1395
Data d'iscrizione : 17.02.09
Età : 60
Località : PIACENZA

https://bardegliartisti.forumattivo.com

Torna in alto Andare in basso

SANGUISUGHE Empty Re: SANGUISUGHE

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.