IL BAR DEGLI ARTISTI
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Ultimi argomenti attivi
» IDEE PER RIVITALIZZARE IL FORUM
Strana Scrittura Icon_minitimeMar Gen 12, 2021 4:42 pm Da Country Road

» Usciamo dalla stardardizzazione dei social
Strana Scrittura Icon_minitimeGio Nov 12, 2020 11:17 am Da Country Road

» Chissà se è il caso di farlo tornare a vivere
Strana Scrittura Icon_minitimeMer Nov 11, 2020 7:14 pm Da Country Road

» Cambio musica...
Strana Scrittura Icon_minitimeLun Set 19, 2016 10:53 pm Da solenascente

» Incontro di oggi
Strana Scrittura Icon_minitimeGio Set 01, 2016 8:16 pm Da solenascente

» Orrore a Parigi
Strana Scrittura Icon_minitimeDom Nov 15, 2015 1:18 pm Da solenascente

» Una canzone
Strana Scrittura Icon_minitimeVen Nov 13, 2015 11:09 pm Da solenascente

» PREGHIERA
Strana Scrittura Icon_minitimeVen Dic 12, 2014 11:40 pm Da solenascente

» Fiori" particolari"
Strana Scrittura Icon_minitimeVen Nov 14, 2014 8:45 pm Da solenascente

Statistiche
Abbiamo 112 membri registrati
L'ultimo utente registrato è Astro

I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 12185 messaggi in 1983 argomenti
Chi è online?
In totale ci sono 7 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 7 Ospiti :: 2 Motori di ricerca

Nessuno

[ Guarda la lista completa ]


Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 340 il Mer Giu 02, 2010 10:18 pm

Strana Scrittura

2 partecipanti

Andare in basso

Strana Scrittura Empty Strana Scrittura

Messaggio  gabriel Mar Mag 18, 2010 4:20 pm

Poco dopo la seconda guerra mondiale, un professore polacco di nome Lolladoff mostrò uno dei “dischi di pietra” allo scienziato britannico Karyl Dr. Robin-Evans, il quale contribuì a farne conoscere la storia al mondo occidentale. Lolladoff affermò di aver acquistato il disco presso Mussorie nel nord dell’India, e che apparteneva a un popolo misterioso, chiamato “Dzopas” (o “Dropas”) il quale lo adoperava per dei riti.

Robin-Evans seguì il percorso della storia dei Dropas fino alle loro origini, e fu in grado di reperire, nel 1947, una rara fotografia rappresentante due capi Dropas. Inoltre, la visita che fece presso l’allora Dalai Lama gli fornì una buona quantità di informazioni reperibili su quel popolo solitario.

Molti esperti cercarono di tradurre i geroglifici nei 20 anni in cui uno degli oggetti a forma di disco giaceva a Pechino, ma i loro sforzi non furono coronati dal successo. Fu solo un altro professore, il dottor Tsum Um Nui, che cominciò a svelare i segreti del codice, iniziando a decifrare la linea a spirale le cui implicazioni erano note soltanto a pochi.

Le conclusioni del professore sul significato dei segni scolpiti sul disco erano così sconvolgenti che sono state ufficialmente soppresse. I dischi di pietra racconterebbero una storia incredibile, di una “sonda spaziale” proveniente dagli abitanti di un altro pianeta, che venne a cadere sulla catena montuosa Bayan-Kara-Ula. La strana linea di scrittura a spirale scolpita sui dischi direbbe poi come le intenzioni pacifiche degli alieni fossero state fraintese dagli abitanti della zona, e che un certo numero di quegli esseri vennero uccisi da membri della tribù Ham, i quali vivevano nelle grotte vicine.

Secondo il professor Nui, una delle linee di lettura dei geroglifici avrebbe la traduzione seguente:

“I Dropas scesero dalle nuvole con le loro aeromobili. Gli uomini, donne e bambini dei popoli vicini (Ham) si nascosero nelle grotte dieci volte prima dell’alba. Quando finalmente capirono la lingua dei segni dei Dropas, si resero conto che i nuovi avevano intenzioni pacifiche …”.

In un’altra parte della linea di segni a spirale, vi sarebbe espresso il “rammarico” dalla tribù Ham di come l’ astronave degli alieni “si fosse schiantata in delle montagne remote e inaccessibili” e che non vi era stato alcun modo di costruirne uno nuova per consentire ai Dropas di ritornare verso il proprio pianeta. Durante gli anni successivi alla scoperta del primo disco di pietra, archeologi e antropologi appresero maggiori informazioni sulla zona isolata di Bayan-Kara-Ula. Molto di ciò che hanno scoperto sembrava confermare le storie bizzarre scolpite in quella sottile linea di scrittura sui dischi. Certe leggende della zona, inoltre, parlano di “uomini di piccole dimensioni, magri, gialli, che vennero dalle stelle tanto tempo fa”. Gli uomini avevano grandi teste gonfie e il corpo gracile, e avevano un aspetto così brutto e ripugnante che furono cacciati dalla tribù locali a cavallo. Stranamente, la descrizione degli “invasori” corrispondeva con gli scheletri originariamente rinvenuti nelle grotte dal professor Chi Pu Tei.

In quanto ai dischi, vennero raccolti un totale di 716, delle “registrazioni discografiche dell’età della pietra” trovati, come abbiamo detto, alla fine degli anni 30, dentro diverse grotte della regione montuosa di Baian Kara-Ula, ai confini tra il Tibet e la Cina, la loro età è stimata in 12.000 anni e - proprio come i dischi di vinile a 45 giri - hanno un foro centrale e delle scanalature irregolari a spirale che vanno dal centro verso il bordo, e formano quella scrittura antica che il professor Tsum Um Nui assicura di aver decifrato.

Diversi archeologi russi, che hanno esaminato alcuni di quei dischi in un laboratorio di Mosca, affermano di aver fatto due importanti scoperte: la prima è che i dischi contengono tracce di metalli, in particolare cobalto. la seconda è che quando si ponevano su un piatto rotante, come quello di un giradischi, ronzavano con un ritmo insolito ed era come se una carica elettrica passasse attraverso di loro!

Il filologo russo Viatcheslav Zaitsev, il quale ha trascorso trent’anni a raccogliere prove che esseri intelligenti provenienti dallo spazio hanno avuto contatto con i popoli della Terra, ritiene che i dischi possono dare sostanza alle antiche leggende cinesi che parlano di uomini di piccole dimensioni, magri, dal viso giallo, che scendevano dalle nuvole molti secoli fa …

Inoltre, i disegni sulle pareti di una delle grotte in cui vennero ritrovati gli scheletri e i dischi ritraevano, oltre i già citati astri interconnessi da puntini che formavano linee, anche delle figure umanoidi che sembravano indossare come dei caschi. I puntini di interconnessione tra i pianeti e le stelle potrebbero ritrarre le rotte spaziali percorse dagli antenati degli esseri trovati nelle caverne - tombe, mostrando da dove provenissero.

Nel 1968, il già citato Saitsev pubblicò un documento, riguardante visite extraterrestri sulla terra in un lontano passato, che ha sollevato molto interesse. Alcune delle informazioni presentate nel suo saggio si basano proprio sulle indagini svolte al professor Tsum Um Nui nel 1962.

In seguto, nel 1974 - dopo un periodo in cui la questione dei dischi sembrava svanita nel nulla - un ingegnere austriaco di nome Ernst Wegener portò la sua attenzione verso due dischi che si trovavano nel Museo Banpo a Xi’an. Il direttore del museo aveva permesso a Wegener di fotografare i dischi, che cominciavano a deteriorarsi, con la Polaroid che aveva con lui. Le foto che scattò sono quelle che circolano ancora oggi, e una di queste si può trovare nella prima parte di questo articolo. Infine, nel 1994, quando il ricercatore tedesco Hartwig Hausdorf - colui che ha studiato le piramidi presenti in territorio cinese - domandò dei dischi all’attuale direttore del Museo Banpo, gli fu risposto che di essi non si trovava più traccia.
gabriel
gabriel

Numero di messaggi : 1587
Data d'iscrizione : 29.04.09
Età : 52
Località : nato a Torino ma vivo a Modena

Torna in alto Andare in basso

Strana Scrittura Empty Re: Strana scrittura

Messaggio  solenascente Mar Mag 18, 2010 6:51 pm

E' la prima volta che leggo questa storia...interessante... anche se sono un pò scettica.
solenascente
solenascente

Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.