studenti stranieri ?

ROMA - Dal prossimo anno scolastico scatterà il tetto del 30% per gli alunni stranieri nelle classi. Lo prevede una nota inviata dal ministero dell'Istruzione a tutte le scuole. Il limite previsto entrerà in vigore in modo graduale: verrà infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria sia della scuola secondaria, di primo e di secondo grado. "Stabilire un tetto - ha spiegato Mariastella Gelmini - è un modo utile per favorire l'integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di 'classi ghetto' con soli alunni stranieri".

domande . ma se i ragazzi sono di più , li fai cominciare con un anno di ritardo ?
e se fossero i figli degli italiani a cominciare con un anno di ritardo ? O si tenta di arginare l'integrazione ?
Io penso che chiunque sia giallo verde nero o bianco abbia diritto a un istruzione uguale al suo vicino , o almeno che sia data la possibilità . giusto ?

se mia figlia aspettasse un anno ad andare in prima elementare non mi spaccherei la testa...mia mamma che è insegnante dice sempre che i bimbi con un anno di più sono più maturi ed intelligenti a scuola...

E’ una questione complessa sai ? davvero non so quale sia soluzione più giusta?
Qualche anno fa, mi è capitato di essere ospite una classe prima, composta tutta da stranieri in una realtà abituata ad affrontare i problemi di emigrazione da più tempo e ti assicuro ho provato del fastidio. Forse è l’unica volta che non sono completamente in disaccordo con il ministro, per altro sì, perché a parare mio sono tanti, ma tantissimi i problemi che dovrebbero risolti per gli italiani ( ormai osservo da anni e mi piacciono sempre di meno le direzioni prese….sempre un sacco di belle chiacchiere, ma arriva il tempo che se non si trovano i mezzi per realizzarle, cominciano davvero ad annoiare). In questo momento una simile soluzione la vedrei quasi come un male minore,perché, forse , chi lavora nel settore riesce a gestire meglio la situazione.
Gli ideali sono ideali Gabriel ma la realtà è ben diversa!
A che cosa servirebbe far finta di accogliere tutti per non garantire comunque nulla? E non hai pensato alla fuga degli italiani dalle classi? Già adesso chi ha la possibilità economica abbandona la scuola pubblica ( Quest’estate mi è capitato di parlare con una persona che vive a Milano che preferiva pagarsi “questo mutuo”piuttosto di correre il rischio che il suo pargolo finisse in una classe piena di stranieri.)
A volte, forse spesso mi sento disillusa ed impotente, nonostante la mia testardaggine e la volontà di provarci sempre,ma NON BASTA!NON BASTA! Non ci sono strutture alternativa che favoriscono
l’integrazione, ma soprattutto NON CI SONO RISORSE!!!!!!
Non ci sono risorse per gli italiani pensi davvero ci possano essere per stranieri?
In molte realtà le classi scoppiano (30 alunni) e pensi davvero che si possa garantire a tutti il successo formativo? Lo sai che ci sono le classi “ghetto” composte anche da italiani?
Ma li hai sentiti parlare qualche volta i signori pedagogisti che parlano di percorsi individualizzati per ognuno. Bello parlare…..ma hanno provato? ’è qualche cretino che si fa anche il problema e non sa che fare prima. Hai mai letto in qualche libro di didattica quali e quante competenze sono richieste ad un docente? Oltre a conoscere bene la sua disciplina deve essere un educatore , un formatore, uno psicologo e non so quant’altro. Non è certamente questa la sede per fare l’elenco di tutte le conoscenze abilità e competenze che dovrebbe possedere, ma volte sembra debba essere un tuttologo…. E per che cosa poi?... Per essere sempre e solo oggetto di critica, quando non si realizzano altre condizioni per poter operare nel modo migliore possibile…..
Scusa lo sfogo…..trattengo , trattengo, ma.......e basta giocare e approfittare dello spirito missionario!
Concludo affermando che sono d’accordo con quanto dice Priscilla: non succede proprio nulla se i ragazzi vanno a scuola un anno più tardi, perché affronteranno meglio la jungla. Io ho optato per questa soluzione.

LE SCELTE SONO SEMPRE ALL'APPARENZA DI PARTE MA GIUDICARLE NON E' FACILE ,INDUBBIAMENTE ARGINARE IL MARE E' IMPOSSIBILE ,INCANALARLO FORSE ,BISOGNA ACCERTARE SE OGNI STATO DI DIRITTO COME IL NOSTRO,E'
IN GRADO DI FARE IL BENE COMUNE PER TUTTI ,IMMIGRATI E NON.
MI RICORDO AI TEMPI DELLE MIE ELEMENTARI PARLO DI CIRCA GLI ANNI 70 ,NELLE SCUOLE VI ERANO CLASSI CON ALUNNI O DISDATTATI OPPURE (ANDICAPPATI) DIVERSAMENTE ABILI, ERO TROPPO PICCOLO PER GIUDICARE,ANCHE SE MI SEMBRAVA GIUSTO IN QUEL MOMENTO ,VISTO CHE QUEI BAMBINI URLAVANO O DISTURBAVANO LA CLASSE ,ATTUALMENTE QUESTO SISTEMA E' STATO ABOLITO IN PARTE E MI SEMBRA ANCHE UMANAMENTE GIUSTO.
PER QUANTO RIGURDA GLI STRANIERI, LA PROPOSTA GELMINI !PENSO CHE IL TENTATIVO SIA LODEVOLE ,ANCHE CON TUTTI I DUBBI DEL CASO,NON PENSO CHE VI SIA DISCRIMINAZIONE ,A SECONDA DI COME UNO LA VEDE LA QUESTIONE PUO' SEMBRARE RAZZISMO ,MA NON E' COSI'.
DURANTE L'ANNO GLI STUDENTI A DIFFERENZA DAI MIEI TEMPI STUDIANO PIU' COSE ED INTENSAMENTE ,LE MAESTRE-I E LE PROFESSORESSE-I IN LINEA MI DARANNO PENSO RAGIONE ,IL PROGRAMMA HA I TEMPI CONTINGENTATI ,E SE SOLO PER FARE IMPARARE LA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI IL PROGRAMMA DEVE ESSERE FRENATO A DISCAPITO DEGLI ALUNNI ITALIANI LA COSA DIVENTA PROBLEMATICA,QUINDI FARE CLASSI CON MENO ALUNNI STRANIERI ,POTREBBE ESSERE UNA SOLUZIONE BUONA,POTREBBE.

p.s.
RITORNO ALLA PAROLA ANDICAPPATI ,NON VOLEVO DI CERTO METTERE SULLO STESSO PIANO STRANIERI E ANDICAPPATI (DIVERSAMENTE ABILI) NON VORREI ESSERE FRAINTESO.

AD OGNI MODO HO UN MIO CARO AMICO SU UNA CARROZZELLA A SEGUITO DI UN INCIDENTE STRADALE ,E MOLTE VOLTE SI DISCUTE ANCHE SULLE TERMINOLOGIE ,IPOCRITE CHE IMPONIAMO ALLA DIALETTICA ,MI DICE CHE QUANDO SENTE DIVERSAMENTE ABILE GLI GIRANO I ............I PREFERISCE ESSERE CHIAMATO ANDICAPPATO,
LA COSA POTREBBE SEMBRARE STRAVAGANTE MA .......NON E' POSSIBILE GIUDICARE.

SPERO DI NO AVERE DETTO TROPPE CASTRONERIE ,CON TANTI AUGURI DI BUON 2010 A TUTTI. FOGGY

Una considerazione importante a proposito degli handicappati, poi parlo degli stranieri.
Diverso è l'handicap di chi ha difficoltà motorie e di chi è ritardato mentale: i primi secondo me possono assolutamente frequentare la scuola "normale", per i secondi non sono mai stata d'accordo sulla loro integrazione nelle classi, mia sorella - insegnante di francese - ne ha diversi e comunque rallentano la lezione, sono irosi e violenti, secondo me non stanno bene in quelle classi.Poi ci sta chi ha difficoltà sia motorie che intellettive ed a maggior ragione non ci potrebbe stare. Parlando degli stranieri, dalle parti nostre ci sono molti pakistani, indiani, tutti ben inseriti lavorativamente e la mattina accompagnano i loro bambini a scuola, mi sembrano perfettamente integrati. Anzi a dire il vero, forse saranno il nostro futuro visto che sono gli unici a far figli in Italia...

L’Italia si vanta per aver una legislazione sull’integrazione scolastica dei portatori di handicap fra le più avanzate in Europa, ma anch’io nutro grandi dubbi.
A volte ho l’impressione che sia solo fumo negli occhi, un tentativo di posticipare il problema che rimane irrisolto e a carico delle famiglie. Non dimentichiamoci che fra tutti i tagli fatte di recente, sono state ridotte le ore di sostegno, in molti casi sono divenute irrisorie e si scarica ...., si scarica sul docente delle varie discipline.
Mi chiedo ma a che cosa deve pensare primo questo poveretto? Possibile che in questo paese nessuno riesce a risolvere i problemi e questo poveraccio (in tutti sensi) dovrebbe trovare tutte le soluzioni?
Per fortuna che non ho ascoltato l’intervento di un ministro (che mi hanno riferito) di qualche giorno fa che raccontava che nella sua classe , ai suoi tempi , erano quaranta……i suoi tempi erano i suoi tempi…..lasciamo stare, non ha nemmeno senso cercare di ribattere tali affermazioni

Sono completamente d'accordo con te Sole. Se hai qualcuno che insegna in famiglia saprai quanto sono rigidi nel concludere la programmazione, figurati se si deve badare a ragazzi dissociati.Per quanto riguarda gli stranieri non mi sento tanto informata da poter esprimere un giudizio, però mi pare di capire che in Italia vige una grande ipocrisia: li vogliono integrare addirittura per il 30% e dopo ciò che è successo in Calabria, dove un nero preferisce tornarsene al suo paese, incontro ad un futuro di stenti e guerra, beh veramente no comment!