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Messaggio  gabriel Lun Mag 18, 2009 11:57 pm

Serata al Teatro Piccolo Regio
Rappresentazione della commedia “L’importanza di chiamarsi Ernesto - Franco”
Sabato sera a Torino sono andato a vedere la rappresentazione Teatrale della commedia di Oscar Wilde sopracitata , alle 21’00 al Teatro Piccolo Regio , che è la parte sottostante al più grande Regio , rappresentata da giovani attori . Naturalmente hanno usato la traduzione del titolo “l’importanza di essere Franco” .
E’ stata una commedia molto interessante a tratti comica , in alcuni momenti ci sono stati incespicamenti dialettali degli attori ma niente che non abbia accentuato meglio la commedia . Poi il sottolineare di come il nome Franco , possa essere sinonimo di un uomo integerrimo e naturalmente bello e attraente l’ha fatta da padrone , al contrario di nomi come Nino (Giovanni) e nella versione inglese John e il suo amico Algernon . Di come , sia in quell’epoca come in questa , inventare amici malati per scappare dalle responsabilità di casa sia una cosa ormai di uso abitudinario .
Personalmente devo dire che mi sono divertito parecchio , passando una serata diversa dalle altre e consiglio molto volentieri lo stesso a chiunque voglia provare inoltre sotto questo mio piccolo prologo , ho inserito la trama e alcuni cenni presi da Wikipedia .

L'importanza di chiamarsi Ernesto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'importanza di chiamarsi Ernesto (nell'originale in lingua inglese: The Importance of Being Earnest) – a volte conosciuto come L'importanza di essere Probo, L'importanza di essere Franco, L'importanza di essere Fedele o L'importanza di essere Onesto – è una commedia teatrale in tre atti di Oscar Wilde, rappresentata per la prima volta a Londra il 14 febbraio 1895.




Personaggi:


• John Worthing (o Jack) , Giovanni (Nino) nella versione italiana
• Algernon Moncrieff (o Algy)
• Lady Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon ed amante di Jack , Guendalina nella versione italiana
• Lady Bracknell (o Aunt Augusta), zia di Algernon
• Cecily Cardew, pupilla di Jack , Cecilia nella versione italiana
• Miss Prism, governante di Jack ed educatrice di Cecily
• Reverendo Chasuble
• Merriman, maggiordomo
• Lane, cameriere
• Elena , cameriera di Cecilia innamorata del cameriere Lane , ma naturalmente inventata da questa versione italiana


Trama
Il primo atto si apre a Londra nella casa di un giovane aristocratico, Algernon Moncrieff, nel momento in cui si presenta alla porta il suo amico di vecchia data, Ernest Worthing. Grazie ad un portasigarette dimenticato dall'amico la sera prima, tuttavia, Algernon scopre che il vero nome di costui è John Worthing, chiamato Jack: egli, abitando in campagna, finge di avere uno scapestrato fratello a Londra, il cui nome è Ernest, per poter condurre una vita di piaceri. In campagna infatti egli è il tutore della giovane Miss Cecily Cardew e in quanto tale deve assumere un comportamento moralmente ineccepibile. La piccola Cecily, come da lui viene chiamata, è la nipote di Mr Thomas Cardew, padre adottivo di Jack. A sua volta, Jack scopre che anche Algernon conduce una doppia vita grazie all'invenzione di un povero amico invalido, chiamato Bunbury.
Comunque sia, John si trova in città per proporsi a Miss Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon. Dichiarato il suo amore alla giovane, alla quale si presenta con il nome di Ernest, questa ricambia il sentimento; è sua ferma intenzione, però, sposare solo un uomo chiamato Ernest, in quanto quel nome le "procura delle vibrazioni" e ha un suono che scalda il cuore a sentirlo. Per ottenere il consenso al fidanzamento, Jack ha successivamente un colloquio con la madre di Gwendolen, Lady Augusta Bracknell, zia di Algernon; in questa occasione si viene a sapere che Jack è un trovatello: Mr Thomas Cardew lo rinvenì in una capiente borsa di cuoio dimenticata nel guardaroba di Victoria Station, Brighton Line. A sentire ciò, Lady Bracknell è indignata e nega il permesso per il fidanzamento, a meno che Jack non si trovi dei genitori entro la fine della stagione.
Gwendolen non si scoraggia e chiede pertanto a Jack l'indirizzo della sua casa di campagna; Algernon, ascoltando la conversazione, si segna l'indirizzo, intenzionato a far visita alla piccola Cecily.
Nel secondo atto la scena si sposta quindi in campagna, nella dimora di campagna di Jack, dove vive la giovane Cecily e la sua anziana badante e insegnante, Miss Prism. Algernon si presenta alla tenuta dichiarando di essere Ernest e si innamora della giovane, la quale contraccambia; anch'ella è però intenzionata a sposare soltanto un uomo di nome Ernest, ritenendo, come Gwendolen, che esso abbia qualcosa di speciale. Quando Jack arriva costringe Algernon ad andarsene ma egli, intenzionato a fidanzarsi con Cecily, torna di nascosto. Nel frattempo, entrambi chiedono a Dr Chasuble, il reverendo della vicina chiesa, di essere battezzati.
Intanto anche Gwendolen, ancora invaghita e desiderosa di fidanzarsi con Ernest raggiunge la casa di campagna di Jack, dove incontra Cecily. Dopo qualche battuta le donne scoprono di essere fidanzate con quello che credono essere lo stesso uomo, ovvero Ernest. Dopo aver chiesto spiegazioni ai rispettivi fidanzati e scoperta la verità, si ritirano indignate nella villa, per poi però perdonare entrambi.
Il terzo atto si apre con l'arrivo di Lady Bracknell alla tenuta, intenzionata a richiamare la figlia fidanzata con Jack. Avendo inoltre saputo che il nipote Algernon è intenzionato a sposare Cecily, dopo un rifiuto iniziale, concede il permesso al nipote una volta venuta a conoscenza dell'ingente rendita della giovane, ereditata dal nonno. È Jack tuttavia a negare il consenso per le nozze, sperando con questo di strappare a Lady Bracknell l'autorizzazione per il proprio matrimonio con Gwendolen. Tuttavia la donna è irremovibile, e tutto sembra concludersi, quando Dr Chasuble nomina Miss Prims: a sentire quel nome, la zia Augusta chiede di vedere immediatamente l'educatrice. Si viene a scoprire che essa era un tempo alle dipendenze di Lady Bracknell come bambinaia e che un giorno, uscita con il neonato a lei affidato, non era mai più tornata: la carrozzina era stata trovata vuota e Miss Prism e il piccolo erano scomparsi. La governante confessa che quel giorno era uscita con una grande borsa di cuoio e che, in un attimo di distrazione, aveva riposto il bambino nella borsa, per poi dimenticarla nel guardaroba di Victoria Station a Londra, Brighton Line. Jack si riconosce nel neonato dimenticato da Miss Prism nella borsa e scopre di essere in realtà fratello maggiore di Algernon.
Scoperta la parentela, Lady Bracknell autorizza le nozze tra Jack e Gwendolen, ma rimane ancora il problema del nome: tra l'altro Jack, non essendo mai stato a conoscenza delle sue origini, ha un nome che non è il suo. Dato che la zia Augusta dice che questi era stato chiamato come il suo defunto padre (un generale dell'esercito inglese), di cui né lei né Algernon ricordano il nome, Jack consulta gli elenchi militari scoprendo che il padre, e quindi anch'egli, si chiamava effettivamente Ernest.
Nessuno dei due uomini è veramente "earnest" (onesto), né "Ernest" (in inglese le due parole si pronunciano allo stesso modo). Wilde con questo espediente mette in luce tutta quella cura dell'apparenza e della forma dell'alta società vittoriana.

Il titolo
L'edizione italiana della commedia di Wilde ha un serio problema di traduzione. Il titolo originale, infatti, usa un gioco di parole impossibili da tradurre fra l'aggettivo "earnest" (serio, affidabile od onesto) ed il nome proprio "Ernest" che in inglese hanno la stessa pronuncia.
Sta quindi al traduttore italiano saper rendere al meglio il titolo. Esso viene così tradotto a volte come L'importanza di essere Onesto o L'importanza di essere Probo, giocando sul fatto che "Onesto" e "Probo" sono anche nomi propri. A volte invece si salta il gioco di parole e si traduce direttamente con L'importanza di chiamarsi Ernesto, rinunciando alle doti di "serietà" che la earnestness inglese sottintende e perdendo i giochi di parole contenuti nell'opera, soprattutto l'anima centrale contenuta nella frase conclusiva che è una critica alla società dell'epoca mascherata da esortazione morale.
La traduzione italiana del titolo dell'opera di Wilde che meglio unisce un senso vicino alla parola earnest ad un nome frequente (e dunque riconoscibile come tale) è "L'importanza di essere Franco", adottata solo di rado dalle case editrici italiane.

Cinema
Versioni cinematografiche della commedia:
• 1937: The Importance of Being Earnest [Film TV]
• 1938: The Importance of Being Earnest [Film TV]
• 1940: L'importanza di essere Onesto [Film TV]
• 1952: L'importanza di chiamarsi Ernesto, di Anthony Asquith
• 1974: The Importance of Being Earnest [Film TV]
• 1985: The Importance of Being Earnest, di Michael Attenborough [Film TV]
• 1986: The Importance of Being Earnest, di Stuart Burge [Film TV]
• 1992: The Importance of Being Earnest, di Kurt Baker
• 2002: L'importanza di chiamarsi Ernesto, di Oliver Parker

Bibliografia
• L'importanza di chiamarsi Ernesto (2000), Rizzoli
• L'importanza di essere onesto (2004), Mondadori
• Oscar Wilde: i capolavori (2005), Mondadori
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Messaggio  vuoi_parlare_con_me Mar Mag 19, 2009 8:26 pm

Acciperbaccodinci caro Gabriel... che competezza di ricerca!!! Adoro il "nostro Oscar".

Mannaggia se ci vai poi ce lo racconti....

posto un po' di aforismi... a volte illuminanti



Baci pensati!
Paola
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Messaggio  gabriel Mer Mag 20, 2009 12:54 am

vuoi_parlare_con_me ha scritto:Acciperbaccodinci caro Gabriel... che competezza di ricerca!!! Adoro il "nostro Oscar".

Mannaggia se ci vai poi ce lo racconti....

posto un po' di aforismi... a volte illuminanti



Baci pensati!
Paola

Grazie Paola i tuoi aforismi sono illuminanti davvero e mi danno spunto per tante cose , le donne sono fatte per essere amate questa mi ha colpito di più , cercherò .... comunque allo spettacolo ci sono andato sabato scorso avevo quattro biglietti gratis ma uno non l'ho utilizzato avrei voluto invitare una donna , una bella mora .

baci
Gabriel
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