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Che grasse risate ...
2 partecipanti
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Che grasse risate ...
Certo che le cazzate volano come gli elefanti volanti e gli asini parlanti ....
Un prelato iraniano aveva accusato le donne poco vestite di causare terremoti. Una studentessa americana ha voluto smentirlo creando una pagina Facebook. A cui migliaia di ragazze hanno inviato le loro foto
Ormai sono passati diversi giorni, e il terremoto non c'è stato. In compenso, su Facebook la pagina dedicata ha superato i 100 mila fan, e sono perfino arrivate le "magliette ufficiali", ovviamente da acquistare on line.
Tutto è cominciato a metà aprile, quando l'ayatollah iraniano Kazem Sedighi ha affermato che le donne che non si vestono in modo "irreprensibile e modesto" non solo "corrompono gli uomini e diffondono l'adulterio", ma "causano anche i terremoti che ultimamente affliggono il pianeta", dalla Cina a Haiti.
Una cretinata come un'altra, ma questa volta le dichiarazioni dell'ayatollah sono state prese sul serio da Jennifer McCreight, una studentessa americana dell'Indiana che nel suo blog si autodefinisce "scientista, perversa, atea e femminista".
In base a questa visione del mondo, Jennifer ha deciso di smentire Kazem Sedighi con i fatti, organizzando per il 26 aprile scorso una giornata in cui le donne dovevano vestirsi in massa in modo "sconveniente" per verificare se le teorie dell'ayatollah avessero qualche fondamento. Detto, fatto il tentativo di scatenare un "boobquake" - parola che si potrebbe tradurre con "tettemoto" - si è trasformata in un'iniziativa virale sul Web: "Pensavo di coinvolgere solo le mie amiche e qualche centinaio di lettrici del mio blog", racconta Jennifer, "invece ho ricevuto migliaia di mail e dopo un po' mi hanno contattato perfino la Bbc e la Cnn". Il risultato? "Ne è nata una discussione globale. Non solo sulle sciocchezze dette dall'ayatollah, ma su tutte le affermazioni antiscientifiche e ridicole che vengono fatte ogni giorno o quasi senza che nessuno reagisca. Ecco, diciamo che il mio è stato un esercizio di scetticicismo, in chiave popolare se volete, ma che può aprire la strada ad altre forme di esperimenti empirici e scientifici su affermazioni apocalittiche e assurde".
Intanto però la protesta esibizionista contro l'ayatollah va avanti su Facebook, dove la pagina Boomquake è diventata - quella sì - un terremoto on line: perché migliaia di donne hanno deciso di continuare a inviare le loro foto "scollacciate," creando una raccolta senza precedenti, quasi sempre in chiave ironica. Sperando che alla fine, per sfiga, non scoppi davvero un terremoto devastante da qualche parte del pianeta
Un prelato iraniano aveva accusato le donne poco vestite di causare terremoti. Una studentessa americana ha voluto smentirlo creando una pagina Facebook. A cui migliaia di ragazze hanno inviato le loro foto
Ormai sono passati diversi giorni, e il terremoto non c'è stato. In compenso, su Facebook la pagina dedicata ha superato i 100 mila fan, e sono perfino arrivate le "magliette ufficiali", ovviamente da acquistare on line.
Tutto è cominciato a metà aprile, quando l'ayatollah iraniano Kazem Sedighi ha affermato che le donne che non si vestono in modo "irreprensibile e modesto" non solo "corrompono gli uomini e diffondono l'adulterio", ma "causano anche i terremoti che ultimamente affliggono il pianeta", dalla Cina a Haiti.
Una cretinata come un'altra, ma questa volta le dichiarazioni dell'ayatollah sono state prese sul serio da Jennifer McCreight, una studentessa americana dell'Indiana che nel suo blog si autodefinisce "scientista, perversa, atea e femminista".
In base a questa visione del mondo, Jennifer ha deciso di smentire Kazem Sedighi con i fatti, organizzando per il 26 aprile scorso una giornata in cui le donne dovevano vestirsi in massa in modo "sconveniente" per verificare se le teorie dell'ayatollah avessero qualche fondamento. Detto, fatto il tentativo di scatenare un "boobquake" - parola che si potrebbe tradurre con "tettemoto" - si è trasformata in un'iniziativa virale sul Web: "Pensavo di coinvolgere solo le mie amiche e qualche centinaio di lettrici del mio blog", racconta Jennifer, "invece ho ricevuto migliaia di mail e dopo un po' mi hanno contattato perfino la Bbc e la Cnn". Il risultato? "Ne è nata una discussione globale. Non solo sulle sciocchezze dette dall'ayatollah, ma su tutte le affermazioni antiscientifiche e ridicole che vengono fatte ogni giorno o quasi senza che nessuno reagisca. Ecco, diciamo che il mio è stato un esercizio di scetticicismo, in chiave popolare se volete, ma che può aprire la strada ad altre forme di esperimenti empirici e scientifici su affermazioni apocalittiche e assurde".
Intanto però la protesta esibizionista contro l'ayatollah va avanti su Facebook, dove la pagina Boomquake è diventata - quella sì - un terremoto on line: perché migliaia di donne hanno deciso di continuare a inviare le loro foto "scollacciate," creando una raccolta senza precedenti, quasi sempre in chiave ironica. Sperando che alla fine, per sfiga, non scoppi davvero un terremoto devastante da qualche parte del pianeta
gabriel- Numero di messaggi : 1587
Data d'iscrizione : 29.04.09
Età : 52
Località : nato a Torino ma vivo a Modena
Che grasse risate
Eh già non c'è mai limite per le cazzate.
Leggo oggi che di nuono hanno fatto un funerale con una bara d'oro o color oro, placcata in oro non so...questa volta in Australia, mi sembra fosse già accaduto in America...ergo le cazzate diventano anche una gran moda ohibò ohibò.
Leggo oggi che di nuono hanno fatto un funerale con una bara d'oro o color oro, placcata in oro non so...questa volta in Australia, mi sembra fosse già accaduto in America...ergo le cazzate diventano anche una gran moda ohibò ohibò.
solenascente- Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58
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