sciopero

volevo chiedere un vostro parere su una questione che mi sta a cuore.
Innanzitutto una premessa. Io lavoro dentro il comprensorio Iveco ma in realtà sono dipendente di un'azienda che ha preso in gestione il ramo logistico della stessa Iveco.
Grazie a ciò,nonostante in Iveco facciano cassa integrazione a spron battuto,noi siamo stati fortunati perchè finora non abbiamo mai perso un'ora di lavoro.
In questi giorni da me i sindacati stanno organizzando una serie di scioperi interni per negoziare il contratto integrativo in scadenza.
Io vi chiedo se per voi è giusto combattere per un aumento di stipendio che,contratto alla mano,forse non ci spetterebbe neanche di diritto visto che cmq il lavoro è piuttosto calato o se è giusto combattere per ottenere dei soldi in più nonostante in giro ci siano aziende che chiudono o che sono in profonda crisi.
Per me bisognerebbe apprezzare ciò che si ha perchè cmq in giro c'è gente che sta molto peggio di noi e mi sembra ipocrita rivendicare degli aumenti che, sottolineo ,non ci spetterebbero .
voi cosa ne pensate?

Se sei convinto che quell'aumento non spetterebbe è giusto non aderire, ma se l'aumento è meritato , non ci vedrei nessuna ipocrisia. Penso al mio lavoro dove la richiesta degli impegni sta divetando sempre più notevole e lo stipendio rimane sempre invariato. Ebbene adesso sciopererei!. All'inizio quando si ha almeno uno straccio di lavoro ci si accontenta di tutto e ti reputi già fortunato, ma col tempo ti stanchi di essere sfruttato e sottopagato, specialmente quando vedi che in giro c'è un sacco di gente che ha già tanto e non ha rispetto per nessuno.
Ultimamente il ministro Tremonti ha deciso di fare un bel regalo agli insegnanti di religione, ma solo a quelli. Non voglio nemmeno chiedermi il perchè ( per fortuna che quella volta che vado in chiesa lo faccio solo per riascoltare il messaggio di Gesù Cristo che tanto mi piace, per il resto non ho tanta fiducia). Trovo questa decisone discriminante.
Per comprendere meglio la questione allego uno stralcio dell'articolo del 16 gennaio


E mentre migliaia di precari di lungo corso sono in attesa di un riconoscimento economico. Folgorato sulla via di Damasco, il ministero dell'Economia, scrive: "A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all'oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS (Indennità integrativa speciale, ndr) a decorrere dal 1 gennaio 2003".

Il diritto agli scatti biennali in favore degli insegnanti di religione è stabilito da una legge del 1980, che poteva anche avere un senso: siccome i docenti di religione erano precari a vita, non era prevista cioè la loro stabilizzazione, era necessario stabilire un meccanismo per aggiornare loro lo stipendio. Ma poi nel 2005 arrivò il concorso e l'immissione in ruolo. E mentre per i precari della scuola non è previsto nessun aumento di stipendio in relazione all'anzianità di servizio, quelli di religione conservano questo trattamento: incremento del 2,5 per cento ogni due anni.

Secondo alcuni calcoli effettuati dai sindacati il caveau potrebbe valere 220 euro in più in busta paga, arretrati esclusi. Niente male per quasi 12 mila insegnanti di religione a tempo determinato attualmente in forza alle scuole italiane. Per il rinnovo del contratto degli insegnanti, invece, i sindacati hanno chiesto un aumento di 200 euro mensili da erogarsi in tre anni, ma il ministro della Pubblica amministrazione è disposto a concederne appena 20. E non solo. Vorrebbe agganciare gli aumenti di stipendio dei docenti al merito.
Ultimamente mi sono stancata di tante cose, ma tu

Fa' secondo ciò che detta la tua coscienza!

sono d'accordo con Sole.
Certo che in un momento dove c'è già tanta gente in cassa, bisognerebbe ringraziare il cielo perchè noi lavoriamo...effettivamente il tuo ragionamento non è sbagliato..se poi trovi che la mole di lavoro è calata, devi seguire il tuo istinto..sappi solo che per una giornata di sciopero vengono tolti dei soldini dalla busta paga...