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Che tristezza
3 partecipanti
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Che tristezza
Sto per andare a letto, ma voglio condividere con voi un mio dispiacere.
Quant'è difficile relazionarsi, a volte si fa a fin di bene e invece ci si accorge che abbiamo dato fastidio, poi ti fai gli affari tuoi e passi per insensibile e menefreghista, che dolore, poi cerchi di essere semplicemente te stessa e passi per retrograda!!!!
Ma insomma che si deve fare?
Specie quando si è chiamati in causa.
Ma anche quando non si è chiamati a dire la propria e ci si accorge che qualcuno sta sbagliando che fare?
Io non ce la faccio a starmene zitta.
Non intervengo mai se non sono chiamata a dire la mia anche se a volte non posso non lanciare una pietra per aprire un argomento, ma al primo accenno di fastidio dato mi congelo.
Come mi sento mortificata: quando si è utili........esistiamo, quando discordiamo non andiamo più bene.
Faccio fatica a concepire questa filosofia eppure sono stata usata e ora che non approvo alcune scelte ma resto in silenzio da fastidio il fatto che non dò il mio parere favorevole e vengo classificata come passata al nemico.
Io quasi quasi cambio aria e mi trasferisco al polo.
Scusate lo sfogo ma stasera mi sento molto triste per tutto questo eppure continuo ad amare questa persona ma non è la prima volta che mi tratta così.
Un abbraccio.
ROSA
Quant'è difficile relazionarsi, a volte si fa a fin di bene e invece ci si accorge che abbiamo dato fastidio, poi ti fai gli affari tuoi e passi per insensibile e menefreghista, che dolore, poi cerchi di essere semplicemente te stessa e passi per retrograda!!!!
Ma insomma che si deve fare?
Specie quando si è chiamati in causa.
Ma anche quando non si è chiamati a dire la propria e ci si accorge che qualcuno sta sbagliando che fare?
Io non ce la faccio a starmene zitta.
Non intervengo mai se non sono chiamata a dire la mia anche se a volte non posso non lanciare una pietra per aprire un argomento, ma al primo accenno di fastidio dato mi congelo.
Come mi sento mortificata: quando si è utili........esistiamo, quando discordiamo non andiamo più bene.
Faccio fatica a concepire questa filosofia eppure sono stata usata e ora che non approvo alcune scelte ma resto in silenzio da fastidio il fatto che non dò il mio parere favorevole e vengo classificata come passata al nemico.
Io quasi quasi cambio aria e mi trasferisco al polo.
Scusate lo sfogo ma stasera mi sento molto triste per tutto questo eppure continuo ad amare questa persona ma non è la prima volta che mi tratta così.
Un abbraccio.
ROSA
mrs_holmes- Numero di messaggi : 840
Data d'iscrizione : 17.02.09
Età : 54
Re: Che tristezza
In effeti non posso darti torto anche io nella mia vita passata ho avuto questi problemi , sopratutto quando pensi che con quella persona sei un tutt'uno , ma purtroppo non è così , le persone chiunque sono diverse da noi e noi da loro , è naturale , perchè siamo organismi distaccati e ognuno reagisce a proprio modo a quello che ha imparato nella vita . ho letto una volta , su una rivista di psicologia , ai processi mentali che ognuno fa per essere se stessi e di come affronta le cose , io non ci faccio più caso a come reagisce la gente , li comprendo , mi metto nei loro panni però non posso fare a meno di dire la mia . E giusto che loro e io si impari un nuovo modo di vedere le cose e di reagire ... questo serve per crescere .
gabriel- Numero di messaggi : 1587
Data d'iscrizione : 29.04.09
Età : 52
Località : nato a Torino ma vivo a Modena
Re:Che tristezza!
Sto per andare a letto, ma voglio condividere con voi un mio dispiacere.
Quant'è difficile relazionarsi, a volte si fa a fin di bene e invece ci si accorge che abbiamo dato fastidio, poi ti fai gli affari tuoi e passi per insensibile e menefreghista, che dolore, poi cerchi di essere semplicemente te stessa e passi per retrograda!!!!
Ma insomma che si deve fare?
Specie quando si è chiamati in causa.
Mi vien quasi da ridere hai ragone non va mai bene
Qui cade proprio a fagiolo la favola di Esopo:
Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall'asino ed alleviavano la fatica del percorso. Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: "Ecco," dicevano "un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto". Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado. La folla dei viandanti borbottò: "Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito". Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull'asino. Così sono portati entrambi dall'unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l'indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone. Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi con l'asinello libero. Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: "Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi". Allora il padre disse: "Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci".
Quant'è difficile relazionarsi, a volte si fa a fin di bene e invece ci si accorge che abbiamo dato fastidio, poi ti fai gli affari tuoi e passi per insensibile e menefreghista, che dolore, poi cerchi di essere semplicemente te stessa e passi per retrograda!!!!
Ma insomma che si deve fare?
Specie quando si è chiamati in causa.
Mi vien quasi da ridere hai ragone non va mai bene
Qui cade proprio a fagiolo la favola di Esopo:
Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall'asino ed alleviavano la fatica del percorso. Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: "Ecco," dicevano "un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto". Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado. La folla dei viandanti borbottò: "Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito". Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull'asino. Così sono portati entrambi dall'unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l'indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone. Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi con l'asinello libero. Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: "Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi". Allora il padre disse: "Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci".
solenascente- Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58
Re: Che tristezza
Bella davvero la favola cara Sole, ed è proprio così: nulla compiacerà tutti.
Aggiungo: più si cerca di piacere a tutti e più rischiamo di non piacere a nessuno.
ROSA
Aggiungo: più si cerca di piacere a tutti e più rischiamo di non piacere a nessuno.
ROSA
mrs_holmes- Numero di messaggi : 840
Data d'iscrizione : 17.02.09
Età : 54
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