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...Un anno dopo....
2 partecipanti
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...Un anno dopo....
Ieri ho avuto l'occasione di visitare una città ferita e vi assicuro mi ha lasciato una profonda amarezza.
Non farò e voglio non si faccia nessuna polemica, le mie sono considerazioni di chi ha voluto vedere con i propri occhi, e mentre documentavo ciò che stavo osservando, perchè ne sentivo la necessità tanto era diversa la nuova realtà rispetto a quella che avevo osservato tanto tempo fa, quasi provavo un profondo imbarazzo.
Volevo documentare, ma allo stesso tempo ero pervasa da un forte senso di pudore temendo quasi di continuare a ferire con un mio scatto.
Oggi molti di quei cittadini hanno un tetto e questo è molto, molto importante, ma purtroppo io che non sono del posto ho avuto quella terribie sensazione di città fantasma , di città alla quale è stata strappato il cuore.
Durante quelle poche ore di permenenza ho riflettuto tante volte che se io, che oltretutto sono un pò una senza radici e relativamente legata ai luoghi, potevo provare una tale sofferenza di fronte a quello scempio, non osavo nemmeno immaginare quanto doveva essere grande il dolore di chi è profondamente attaccato alle proprie radici che è continuamente sottoposto a quella vista. Mi è sembrato quasi di sentirlo quel dolore lacerante....
Posterò qualche foto, evitando i luoghi di culto e interesse culturali, ma anche le case ancora sventrate per non rinnovare ferite...solo qualche documento più anonimo...
con la speranza che tutto cambi.
Sono tutte capovolte...ma forse e meglio così...
vediamo come va ora
ecco concludo con l'ultimo scorcio: è una casa nuova ed è nella posizione giusta spero sia un buon auspicio .
Non farò e voglio non si faccia nessuna polemica, le mie sono considerazioni di chi ha voluto vedere con i propri occhi, e mentre documentavo ciò che stavo osservando, perchè ne sentivo la necessità tanto era diversa la nuova realtà rispetto a quella che avevo osservato tanto tempo fa, quasi provavo un profondo imbarazzo.
Volevo documentare, ma allo stesso tempo ero pervasa da un forte senso di pudore temendo quasi di continuare a ferire con un mio scatto.
Oggi molti di quei cittadini hanno un tetto e questo è molto, molto importante, ma purtroppo io che non sono del posto ho avuto quella terribie sensazione di città fantasma , di città alla quale è stata strappato il cuore.
Durante quelle poche ore di permenenza ho riflettuto tante volte che se io, che oltretutto sono un pò una senza radici e relativamente legata ai luoghi, potevo provare una tale sofferenza di fronte a quello scempio, non osavo nemmeno immaginare quanto doveva essere grande il dolore di chi è profondamente attaccato alle proprie radici che è continuamente sottoposto a quella vista. Mi è sembrato quasi di sentirlo quel dolore lacerante....
Posterò qualche foto, evitando i luoghi di culto e interesse culturali, ma anche le case ancora sventrate per non rinnovare ferite...solo qualche documento più anonimo...
con la speranza che tutto cambi.
Sono tutte capovolte...ma forse e meglio così...
vediamo come va ora
ecco concludo con l'ultimo scorcio: è una casa nuova ed è nella posizione giusta spero sia un buon auspicio .
solenascente- Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58
un anno dopo
L’Aquila – Il sindaco dell’Aquila Cialente ha scritto ai direttori dei giornali (presumibilmente tutti, il Comune non lo dice) la seguente lettera: “Gentilissimo Direttore, ad oltre 14 mesi dalla tragedia che ha colpito la Città dell’Aquila, la più grave degli ultimi cento anni in Italia, l’attenzione del Paese, attraversato da tanti gravi problemi, sta scemando, nonostante la straordinaria prova di solidarietà che abbiamo ricevuto da tutti gli italiani.
Oggi la situazione è drammatica dal momento che, seppure siamo riusciti in parte a costruire una città temporanea (alloggi provvisori, scuole provvisorie, aule universitarie provvisorie), l’economia è allo stremo e, soprattutto, non riesce a partire la vera ricostruzione. Abbiamo lo spettro di dover ricominciare a pagare tributi, tasse, mutui e, contemporaneamente, restituire tutti gli arretrati. Per migliaia di famiglie aquilane, e soprattutto per i lavoratori autonomi, equivarrà a spalancare le porte dell’inferno della disperazione. La ricostruzione è ferma perché non abbiamo risorse.
Per questa ragione Le chiedo, e chiedo a tutti gli altri direttori, di venire all’Aquila e di raccontare ciò che vedrete. Io non dirò nulla, mi limiterà ad accompagnarvi nella visita. Vi chiedo di accendere i riflettori per illuminare la mia città. Affinché non rimanga solo l’immagine di Obama, della consegna degli alloggi del progetto Case o delle manifestazioni di protesta.
Vi prego di raccontare una città che, in questo momento, non c’è più a tutte le italiane e a tutti gli italiani.
Il dramma della Città dell’Aquila, la nostra disperazione, la ricostruzione del cratere, è infatti innanzitutto un problema del Paese.
Per questa ragione Vi invito a venire all’Aquila, dandovi appuntamento per martedì 22 giugno, alle ore 11. Ai fini di predisporre un servizio di bus navetta e predisporre l’organizzazione per l’ingresso in zona rossa
Ero stata troppo soft quando ho messo questo post.....,. ma una denuncia è denuncia
casa appena fuori dalla zona rossa
Oggi la situazione è drammatica dal momento che, seppure siamo riusciti in parte a costruire una città temporanea (alloggi provvisori, scuole provvisorie, aule universitarie provvisorie), l’economia è allo stremo e, soprattutto, non riesce a partire la vera ricostruzione. Abbiamo lo spettro di dover ricominciare a pagare tributi, tasse, mutui e, contemporaneamente, restituire tutti gli arretrati. Per migliaia di famiglie aquilane, e soprattutto per i lavoratori autonomi, equivarrà a spalancare le porte dell’inferno della disperazione. La ricostruzione è ferma perché non abbiamo risorse.
Per questa ragione Le chiedo, e chiedo a tutti gli altri direttori, di venire all’Aquila e di raccontare ciò che vedrete. Io non dirò nulla, mi limiterà ad accompagnarvi nella visita. Vi chiedo di accendere i riflettori per illuminare la mia città. Affinché non rimanga solo l’immagine di Obama, della consegna degli alloggi del progetto Case o delle manifestazioni di protesta.
Vi prego di raccontare una città che, in questo momento, non c’è più a tutte le italiane e a tutti gli italiani.
Il dramma della Città dell’Aquila, la nostra disperazione, la ricostruzione del cratere, è infatti innanzitutto un problema del Paese.
Per questa ragione Vi invito a venire all’Aquila, dandovi appuntamento per martedì 22 giugno, alle ore 11. Ai fini di predisporre un servizio di bus navetta e predisporre l’organizzazione per l’ingresso in zona rossa
Ero stata troppo soft quando ho messo questo post.....,. ma una denuncia è denuncia
casa appena fuori dalla zona rossa
solenascente- Numero di messaggi : 2096
Data d'iscrizione : 21.02.09
Età : 58
Re: ...Un anno dopo....
Cara Sole
purtroppo questo è quello che succede sul nostro pianeta ,io non voglio essere insensibile ma , nel passato ci sono state altre disgrazie più o meno grandi di questa , e purtroppo non possiamo fare che ricominciare ovunque . Cercare di ricordare il passato con dolcezza e al futuro con speranza , che si possa evitare e che non ci si speculi sopra come è stato fatto . La nostra vita è legata a questa terra , vivremo finchè si può al meglio delle nostre possibilità . Questo è il mio augurio per tuttti .
purtroppo questo è quello che succede sul nostro pianeta ,io non voglio essere insensibile ma , nel passato ci sono state altre disgrazie più o meno grandi di questa , e purtroppo non possiamo fare che ricominciare ovunque . Cercare di ricordare il passato con dolcezza e al futuro con speranza , che si possa evitare e che non ci si speculi sopra come è stato fatto . La nostra vita è legata a questa terra , vivremo finchè si può al meglio delle nostre possibilità . Questo è il mio augurio per tuttti .
gabriel- Numero di messaggi : 1587
Data d'iscrizione : 29.04.09
Età : 52
Località : nato a Torino ma vivo a Modena
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